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San Paolo, capitale mondiale della pizza

Le tavole brasiliane più “azzurre” che verdi: i piatti si riempiono del meglio del “made in Italy”, con curiosissimi accorgimenti locali. Qui la “Margherita”, ad esempio, la servono con il gelato al cioccolato…

 Pizza
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San Paolo è la città del mondo che ha più pizzerie: se ne contano oltre 6mila. Divenendo la città “più azzurra” dei Mondiali 2014. Almeno a tavola. In tutto il Brasile sono 25mila le pizzerie funzionanti, per un fatturato che supera i 4 miliardi di euro all’anno. A battere il Paese carioca in questo record, solo gli Stati Uniti.

Eppure San Paolo, che conta oltre 6 milioni di italiani nella sua popolazione (praticamente quasi un terzo), vanta un consumo di pizza superiore addirittura a New York e alla stessa Napoli: si producono ogni mese 43 milioni di pizze. Il primo locale ad hoc è “Casteloes”, con oltre 80 anni di vita. Ma gli anni passano, e le tradizioni cambiano, si rinnovano, sorprendono: tra le principali novità, la pizza al metro, arrivata dalle pizzerie e dai panifici italiani solo negli ultimi mesi.

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“Consumiamo di più degli stessi italiani che hanno creato la pizza”, spiega Luis Augusto de Alcantara Machado, dirigente della Fispizza, l’ente che riunisce le pizzerie della capitale paulista. “Il brasiliano ha scoperto nuovi modi di mangiare pizza e questo ha creato un filone enorme di nuovi affari. La pizza si mangia in Brasile a cena, nient’altro che a cena, ma adesso anche a mezzogiorno è vista come alternativa al fast food per la gente che lavora nel centro di San Paolo o in altre metropoli brasiliane”.

Qui, ad esempio, è di moda la “pizza-cono”, che è chiusa come un gelato ed ha al suo interno tutti i ripieni che si vogliono, dalla “mozzarella e pomodoro” di una Margherita ai Quattro Formaggi, alla Napoletana o alle Quattro Stagioni. Ma qui i cerchi di farina vanno molto anche come dolci: tra le preferite, quella con la banana o ai frutti amazzonici, come i cupuacu, l’acaì e il taperebà. Oppure bella calda con sopra un gelato al cioccolato freddissimo.
Uno dei primi piatti italiani nel mondo ha qui una lunghissima tradizione, che ha conquistato grandi e piccini: merito anche delle discendenze calabresi e napoletane, le più diffuse fra gli italiani paulisti. Perché a tavola tutto il mondo è paese. Figuratevi durante i Mondiali.

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