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Attore e attivista: Elio Germano

Arrivato a Venezia a pugno chiuso, l’attore che interpreta Leopardi non fa mistero dei suoi ideali, che porta in Laguna con orgoglio

Attore italiano
LaPresse

A Roma chi gravita nell’universo dei movimenti conosce bene Elio Germano. Forse non di persona, ma è probabile che lo abbia incontrato ad un evento in un centro sociale, in un teatro occupato, durante un presidio contro gli sgomberi degli spazi autogestiti. Chi invece lo conosce solo in quanto attore, probabilmente dopo il saluto a pugno chiuso con il quale è stato immortalato dai fotografi alla Mostra del Cinema di Venezia ha definitivamente capito in quale galassia si colloca l’artista. Il pugno alzato di Elio Germano è oggi sui titoli di tutti i quotidiani, forte della sua simbologia che diventa anche più vigorosa dato il contesto patinato.

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L’attore, in lizza per la Coppa Volpi, porta al Lido ‘Il giovane favoloso’, pellicola di Mario Martone in cui interpreta Giacomo Leopardi, ed è uno dei nomi forti tra i pretendenti al premio per la migliore performance maschile. Uno dei più talentuosi attori italiani del momento, il cui valore è stato riconosciuto anche dal Festival del Cinema di Cannes che nel 2010 gli ha conferito il premio come miglior attore (ex aequo con Javier Bardem) per l’interpretazione de ‘La nostra vita’ – regia di Daniele Lucchetti, riconoscimento che prima di allora solo un altro italiano aveva ricevuto, Marcello Mastroianni. Ma l’aria da divo Elio Germano non l’ha mai assunta, continuando anzi a sostenere tutta una serie di iniziative, condividere le lotte di movimenti che provengono dal basso, dall’auto-organizzazione, da un mondo che non delega alla politica dei palazzi le proprie scelte e i propri destini. Parliamo di iniziative come quelle del Teatro Valle, dell’Angelo Mai, del Cinema Palazzo, ma anche del concerto del 1 maggio di Taranto: realtà nate dall’iniziativa di persone che propongono approcci diversi da quelli istituzionali agli spazi cittadini, alla cultura, al lavoro. “Anziché pubblicizzare miti e faccioni da sostenere e ai quali delegare i nostri desideri di felicità, il tentativo è quello di riappropriarsi dei propri quartieri e coltivare un approccio che parte innanzitutto dal pensare con la propria testa. Si tratta di mettere a disposizione della comunità quello che so fare per cercare di proporre un sistema diverso in cui crediamo” raccontava in un’intervista all’Huffington Post lo scorso anno.

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E tra le tante iniziative sostenute dall’attore, ce n’è una che ha portato a Venezia: Germano è arrivato al Lido indossando la t-shirt di Artisti 7607, cooperativa di autodeterminazione degli artisti della quale fa parte che si propone come stione modello alternativo alla gestione dei diritti dell’immagine, connessi al diritto d’autore, di cui il nuovo IMAIE è l’ex-monopolista. Sono diverse le lotte, le dinamiche sociali, culturali, artistiche, politiche in cui Elio Germano si inserisce personalmente, e non semplicemente prestando la propria immagine come decine di attori fanno quando ‘aderiscono’ ad una causa, ma con la partecipazione vera, tangibile, fisica, e per nulla patinata.

Ma tornado ad Elio Germano attore, oggi Venezia lo vedrà nei panni di un giovane Leopardi, anima tormentata che ha prodotto un tesoro culturale di inestimabile valore. La pellicola di Martone ripercorre la vita del poeta sin dall’infanzia, e accanto a Germano recitano Michele Riondino, Iaia Forte, Isabella Ragones, Massimo Polpulizio. Dopo Venezia, la pellicola verrà proiettata in anteprima a Recanati, città natale di Leopardi, e uscirà nelle sale italiane il 16 ottobre.