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Mai dimenticarsi dei Topinambur

Un tubero dalle numerose proprietà benefiche e dalle molteplici modalità d’impiego in cucina

Topinambur
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Il Topinambur, detto anche rapa tedesca o carciofo di Gerusalemme, è una pianta appartenente alla grande famiglia delle Asteraceae. Questo tubero, ormai dimenticato, in realtà vanta incredibili proprietà fitoterapiche e sembra essere straordinariamente gustoso ed adatto a fantasiose ricette culinarie.

Il particolare e bitorzoluto alimento, infatti, non solo vanta pochissime calorie, circa 30 per 100 grammi di prodotto, ma è una miniera di inulina, il che lo rende particolarmente indicato per i diabetici. E’ stato osservato che la glicemia, in seguito ad un pasto di soli Topinambur, rimane assolutamente invariata.

Inoltre, questo tubero dal nome davvero bizzarro è costituito da una buona quantità di acqua, circa l’80%, dal 20% di glucidi, dal 2% di vitamina A, da sali minerali e da aminoacidi quali asparagina ed arginina. Inoltre, sembra essere anche fonte di biotina, importantissima nella prevenzione della stanchezza fisica, dei dolori muscolari e dell’inappetenza.

Ma non solo, l’estratto di Topinambur sembra rivelarsi utilissimo anche in caso di sovrappeso, configurandosi come un valido ausilio per dimagrire: facilita la digestione, favorisce la sensazione di sazietà e frena gli attacchi incontrollati di fame. Inoltre, le sue proprietà energetiche lo rendono un alimento consigliato nella dieta degli anziani, dei bambini ed in generale delle persone convalescenti.

In cucina, il miglior modo per godere di tutte le sue proprietà benefiche è a crudo, magari unito all’insalata o tagliato a fettine e condito con un filo d’olio e qualche goccia di limone. In questo caso non dovrà essere pelato, ma semplicemente lavato e spazzolato delicatamente. Se consumato cotto, invece, il Topinambur deve essere privato della sua cuticola esterna e si presta a tutte le preparazioni tipiche delle patate: saltato in padella, cotto al vapore, arrostito al forno, fritto, trifolato oppure ridotto in purea. In Piemonte è considerato una delle migliori verdure da intingere nella “Bagna Cauda”, piatto tipico della regione.