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I 50 anni di Alessandro

Gassmann o Gassman? ‘N’ in più o ‘n’ in meno, l’attore giunge ai 50 anni come un artista completo e affermato

Attore Italiano
LaPresse

Non tutti gli concedono quella doppia ‘n’ finale che lui invece porta sul passaporto: Alessandro Gassmann, oggi splendido 50enne, fatica a ri-ottenere quella consonante alla fine del cognome che alcuni anni fa ha voluto aggiungere al Gassman che invece il padre Vittorio portava. Nessuno sgarbo al papà, ha raccontato in diverse occasioni, solo la volontà di recuperare la matrice del suo nome, che ha origini ebraiche e che una nonna nel ’34 fece italianizzare togliendo la consonante per ragioni che naturalmente avevano strettamente a che fare col periodo storico. Ha voluto ripristinare il vero nome della sua famiglia, e questo ci racconta qualcosa di lui. L’ultra-prolifico attore italiano appare attraverso questo gesto un uomo che dà valore alle radici, che considera la memoria storica un elemento importante, che dimostra di saper relazionare passato e presente vivendo il secondo senza dimenticare il primo.

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Che Alessandro Gassmann sia una persona di spessore è evidente scorrendo i suoi post su Twitter. In tempi recenti abbondano le immagini e le notizie dalla Siria, le incitazioni a lottare per la libertà di quel popolo, l’incoraggiamento per chi sta subendo più di tutti una guerra cruenta. L’attore, ambasciatore per UNCHR, si è recato da poco in Libano, dove ha incontrato rifugiati siriani e con loro ha dialogato, per poi diffondere i messaggi che gli sono arrivati, le storie che ha conosciuto. Non ha mai fatto mistero della sua ideologia di sinistra, di quella sinistra che non si riconosce nel PD di oggi, ma allo stesso tempo di quella sinistra senza spocchia, senza quella puzza sotto il naso che la rende antipatica a molti. Intervistato riguardo il suo ultimo film ‘Il nome del figlio’, diretto da Francesca Archibugi e remake del francese ‘Cena tra amici’, Alessandro racconta che l’italiano medio che egli interpreta nel film è esattamente quello che lui non sopporta, il qualunquista che non prende posizione, disinteressato della politica, che non si capisce mai da che parte sta. Leggendo le varie interviste rilasciate in tempi recenti, si riassume un Alessandro Gassmann di sinistra ma non renziano (ha apprezzato l’attuale primo ministro solo all’inizio per la rottura che ha portato con il passato), a favore dei matrimoni omossessuali, preoccupato per la disoccupazione giovanile, in accordo con le idee di Tsipras, infastidito dalle urla del Movimento 5 Stelle, supporter (all’epoca) dell’occupazione del Teatro Valle di Roma.

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‘Il nome del figlio’ che sta riscuotendo un ottimo successo di pubblico e critica, pellicola in cui ha recitato accanto a Valeria Golino, Rocco Papaleo, Luigi Lo Cascio, Micaela Ramazzotti, ed è l’ultima fatica (in ordine cronologico) di un attore che ha sempre tenuto il piede premuto sull’acceleratore, collezionando negli anni decine e decine di film, ma anche impegni teatrali e non ultimo il ruolo di testimonial per case di moda e calendari. Perché oltre ad essere impegnato Alessandro Gassmann è anche un bellissimo uomo, che non ha avuto paura di mettersi in gioco sotto diverse spoglie: l’attore impegnato e l’attore di film ‘pop’, l’ambasciatore UNCHR e il sex symbol, il sostenitore di cause giuste ma anche lo scanzonato presentatore de ‘Le Iene’, parentesi breve che ne ha dimostrato la versatilità. Oggi cinquantenne, definitivamente ricordato non solo come il ‘figlio di’, eredità importante ma che allo stesso tempo lo ha fatto faticare non poco per affermare il proprio talento, Alessandro Gassmann appare come un artista affermato ma che ha ancora molto da dare, un uomo maturo e consapevole, marito da vent’anni e padre orgoglioso, artista completo. Con tutte le consonanti al proprio posto.