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Laturo, la rinascita del borgo fantasma

Il gioiello nascosto nella Valle Castellana torna in vita grazie agli Amici di Laturo, associazione che, da anni, lavora per ripristinare questo angolo d’Abruzzo e renderlo un ecovillaggio autosufficiente.

Vista su Laturo
Courtesy of©Amici di Laturo

Impossibile essere a conoscenza di ogni singola realtà dello stivale: spesso a venire alla ribalta sono quelle dimensioni che hanno qualcosa di unico, speciale e perché no, anche curioso che le contraddistingue. Valido esempio è quello di Laturo, antico borgo abruzzese dell’entroterra appenninico, sito in provincia di Teramo e adagiato silenziosamente su uno sperone di roccia a quota 830 metri, una dimensione che sta facendo molto parlare di sé per lo stato di emergenza con cui si trova a fare i conti.

Se intorno al 1950 era popolato da una cinquantina di famiglie, data la sua posizione isolata non raggiungibile da strada carrabile, il borgo, a partire al 1970, si è trasformato in un polo solitario, un punto interrogativo per molti che, difficilmente, saprebbero collocarlo geograficamente, soprattutto ora che il suo profilo è ormai nascosto dalla fitta vegetazione che sempre più ha preso il sopravvento.

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Davvero un peccato lasciare che Laturo sia abbandonato a un triste destino: la sua unicità, quella di una dimensione dalla bellezza intatta, merita di essere preservata, motivo per cui, nel 2012, è nata l’associazione Amici di Laturo, persone unite dal desiderio di dare nuova vita al borgo. Come salvare questa realtà che rischia di essere dimenticata per sempre? Lavorando alla promozione del territorio attraverso l’acquisizione delle case abbandonate, il recupero edilizio e lo sfruttamento di energie rinnovabili, il tutto nella speranza di rilanciare un turismo ecosostenibile.

Grande l’impegno che, entro il 2020, spera di vedere i primi frutti ripopolando la zona, solleticando l’attenzione di tutti coloro che desiderano ritagliarsi una pausa detox facendo rotta in un luogo solitario e selvaggio che vive fuori dal tempo e dallo spazio in grado di assicurare un ritorno alle origini e alla cultura montana permettendo così, anche solo provvisoriamente, di abbandonare la frenesia metropolitana.

I lavori procedono e, dopo aver ripulito vecchi sentieri resi inagibili dalla prepotenza della natura, è stata riportata in vita la Chiesa dedicata alla Madonna di Loreto grazie al supporto dell’istituto Diocesano di Ascoli Piceno inoltre, i terreni incolti, si stanno trasformando in orti biologici. Per quel che riguarda i prossimi obiettivi, c’è in cantiere, entro il 2015, la realizzazione della latrina pubblica, la sistemazione del fontanile e la viva speranza di portare l’illuminazione a Laturo.

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Il tutto però non può essere portato avanti solo da quelle poche anime che, con grande determinazione, prestano cuore, anime e braccia al recupero del borgo: è fondamentale la generosità e il sostegno altrui, tutti possono contribuire e, nel loro piccolo, sostenere l’Associazione divenendo soci o ancora attraverso donazioni, acquistando le case o, più semplicemente, gli articoli del merchandising Borgo di Laturo attraverso il sito ufficiale www.borgodilaturo.it. Come scriveva Alexander Dumas: “Tutti per uno, uno per tutti“.

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