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Donne nell’arte, le vincitrici italiane di Women to Watch 2015

Le artiste Goldschmied & Chiari trionfano al concorso internazionale e espongono ad aprile al MiArt lombardo

Goldschmied & Chiari, Nympheas #12, 2007, Lambda print, cm 125x333. Courtesy le artiste, Grimaldi Gavin, Londra e Kristen Lorello, New York
Goldschmied & Chiari, Nympheas #12, 2007, Lambda print, cm 125x333. Courtesy le artiste, Grimaldi Gavin, Londra e Kristen Lorell
Un duo di artiste italiane, che si sono distinte per poetica e innovazione visuale, sono il filo conduttore di una partnership creativa e al femminile tra Roma, Milano e Washington D.C.. é questo il tema di Women to Watch 2015, un prestigioso concorso indetto ogni due anni dal noto National Museum of Women in the Arts di Washington D.C..

Il Museo è infatti famoso per promuovere, fin dal 1987, il talento in rosa dal profilo non solo a stelle e strisce. Fondato dall’impegno di Wilhelmina Cole Holladay e del marito Wallace F. Holladay, il NMWA compie ogni due anni un’intensa attività di scouting internazionle per trovare nuovi talenti espressivi da esporre all’interno dei propri spazi in una grande mostra tra continenti. Avvalendosi dei comitati nazionali, in Italia il compito è affidato alla Associazione italiana degli Amici del NMWA, la direzione artistica del Museo scova ogni anno potenziali artiste da esporre all’interno della propria struttura.

Quest’anno il tema prescelto per Women to Watch, è stato, secondo la curatrice Virginia Trenor, Organic matters, ovvero una riflessione ampia sulla natura come specchio di tematiche politiche, di genere e ambientali. Anche l’Italia ha quindi espresso il proprio talento locale, candidando le artiste selezionate dalla curatrice Iolanda Ratti: Gabriella Ciancimino, Amalia del Ponte, Cleo Fariselli, Goldschmied & Chiari, Claudia Losi. é stato poi il duo Goldschmied & Chiari ha essere definitivamente eletto dall’assemblea del NMWA come vincitore del concorso internazionale.

L’opera vincitrice Nympheas#12 (2007, Lambda print, cm 125×333), è una rielaborazione poetica dell’immaginario di Claude Monet, contaminata da una riflessione più moderna sui nodi di genere e ambientali contemporanei. Infatti le due artiste, Sara Goldschmied (1975) e Eleonora Chiari (1971), attive dal 2001 tra Roma e Milano, hanno negli anni misurato il rapporto personale degli esseri umani con i concetti di memoria, annientamento/ricostruzione e riflessione, e recentemente il tema del genere in chiave politico-sociologica.

Ma l’esposizione del talento al femminile non sarà prerogativa esclusiva degli ospiti del Museo americano, anche il MiArt, la fiera milanese dedicata all’arte, avrà la possibilità, dal 10 al 12 aprile 2015, di mostrare con orgoglio il prodotto di una simile capacità espressiva. Infatti le due artiste, presenteranno, grazie al lavoro congiunto di Nicoletta Rusconi Art Projects e Vhernier, marchio italiano di alta gioielleria artigianale, due opere dal titolo Medusa Mirrors (digital print on mirror, cm 135×225) risultato di una ricerca sul tema dello specchio come strumento d’illusione, ispirata anche alle suggestioni del cinema surrealista. E l’America non è mai stata così vicina nel segno dell’arte.