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L’Azerbaigian ad Expo 2015

Il padiglione del Paese caucasico è frutto di un team creativo italiano, che ha colto e rappresentato l’immensa biodiversità azera

Azerbaigian Expo
LaPresse

Ad Expo 2015 uno dei maggiori simboli dell’eccellenza creativa Made in Italy si ‘mimetizza’ sotto le spoglie del Padiglione di un altro Paese, quello dell’Azerbaigian. Con le sue pareti ondulate e le grandi sfere che lo caratterizzano, il padiglione azero è uno dei più visitati di Expo, ed è frutto di progettazione in gran parte italiana: sono infatti Simmetrico, team di creativi, lo studio di architettura Arassociati, e i paesaggisti di AG&P le firme del progetto.

Menti creative italiane per valorizzare l’immensa biodiversità azera, rappresentata per la prima volta ad un’esposizione universale. Il concept del padiglione ruota attorno alla biodiversità territoriale del Paese caucasico e alla ricchezza della diversità alimentare che ne deriva. Gli elementi architettonici che lo caratterizzano, le tre sfere, sono metafore che simboleggiano la grande diversità naturalistica, paesaggistica, climatica e l’equilibrio che regna tra ambienti tanto diversi tra loro. Le pareti ondulate in legno che avvolgono il padiglione come una pelle simboleggiano il vento, elemento caratteristico dell’Azerbaigian che in questo caso viene utilizzato anche come metafora di un abbraccio culturale. Sì perché la posizione geografica del paese lo ha reso da sempre un crocevia di popoli, culture e tradizioni, a cavallo tra Europa e Asia, abitato sin dagli albori della presenza umana sulla Terra. Il percorso interno si snoda proprio attraversando le tre biosfere che rappresentano i paesaggi azeri, le zone climatiche (ben nove) e la cultura, sia quella tradizionale che la più innovativa.

Le forme architettoniche sono semplici eppure d’effetto, realizzate utilizzando materiali come il legno, il vetro e il metallo, lavorati in modo innovativo e pronti per essere riciclati al termine dell’esposizione. Gli elementi sono stati pensati per essere assemblati in tempi molto rapidi, e difatti il Padiglione dell’Azerbaigian è stato uno dei più veloci ad essere completati, dando prova non solo dell’ottimo lavoro del team creativo ma anche dell’importanza della velocità di esecuzione nell’abbattere i consumi energetici in campo edile.

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