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La melanzana: identikit di un ortaggio

Diffuso in tutto il bacino mediterraneo e in oriente, l’ortaggio che troneggia sulle tavole estive

Mucchio di melanzane
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Eccelsa protagonista della cucina mediterranea, e non solo italiana ma turca, mediorientale, magrebina, la melanzana ha in realtà origini asiatiche, e non manca difatti in molti piatti orientali (è usata in Thailandia, Malesia, India, in Cina, tra gli altri). Data la sua diffusione geografica è ovvio che esistano moltissime varietà di questo ortaggio, che sulle nostre tavole arriva principalmente nella classica tonalità nero-violacea – ma ne esistono di verdi, bianche, rossastre, striate – e oblunga oppure tondeggiante – ma anche qui, le varietà ‘esotiche’ mutano di molto le dimensioni; nel sud-est asiatico ne esistono di piccole come pomodorini, per esempio.

Insomma la melanzana è amata in una buona fetta di mondo, ragione sufficiente a ‘scagionarla’ dall’accusa di tossicità. Come il pomodoro, la melanzana è una solanacea, che produce una sostanza alcaloide chiamata solanina, la quale, assunta in grandi quantità – o in caso di intolleranze specifiche – può dare effetti collaterali (sonnolenza, mal di testa, irritazione della mucosa gastrica), ma se integrata in un’alimentazione ricca e varia non dà problemi alla maggior parte delle persone. E’ tuttavia utile scartare le parti verdi che si intravedono a volte negli ortaggi poco maturi appena sotto la buccia, perché lì si concentrano le solanine.

Quali sono i benefici delle melanzane? Innanzitutto, sono ricche di fibre, e ciò significa che questo ortaggio è un buon alleato del transito intestinale. Alcuni studi dimostrano un’influenza positiva sulle attività del fegato, ed inoltre è una buona fonte di minerali come il potassio, sempre utile nei mesi estivi. Tra le vitamine si annoverano quelle del gruppo B e in quantità minore A e C. La melanzana apporta pochissime calorie, ma la sua polpa spugnosa assorbe molto i condimenti con i quali viene cotta (non si consuma mai cruda). Attenzione quindi alle melanzane fritte che diventano ipercaloriche, ma anche a quelle saltate o ripassate in molto olio perché l’ortaggio se lo assorbe tutto. D’altro canto, facciamo l’avvocato del Diavolo, è spesso questa caratteristica a renderle un capolavoro culinario.

Un modo per consumarle in versione ipocalorica è sicuramente la griglia, condendole poi con olio d’oliva a crudo, aglio e prezzemolo. Ma sperimentate anche le salse e le insalate tipicamente orientali a base di melanzane affumicate: se non potete affumicare sulla brace, basterà tagliare a metà (o in quarti se grossa), la melanzana, avvolgere le metà in carta stagnola, lasciarle abbrustolire in una padella con il coperchio. All’interno della pentola si creerà l’affumicatura, e sarà cotta quando la sentirete morbida bucando con uno stuzzicadenti; dopodiché basterà aspettare che la melanzana si freddi, toglierla dall’involucro, estrarre la polpa con una forchetta e lasciarla scolare qualche minuto, per poi condirla a piacere con olio, limone, yogurt o erbette aromatiche.