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L’Italia allo specchio. Il mese dei festival filosofici

Grande successo per gli eventi settembrini che hanno al centro la riflessione sul destino dell’uomo 

Il manichino della storia, Modena, Manifattura TabacchiNan Goldin, Self-Portrait in the Mirror, The Lodge, Belmont, MA, 1988, Cibachrome, 69,5 x 101,5 
Il manichino della storia, Modena, Manifattura TabacchiNan Goldin, Self-Portrait in the Mirror, The Lodge, Belmont, MA, 1988, Ci

Più il mondo corre veloce e cancella la dimensione tra passato e presente, e anche il tempo della contemplazione, maggiore è il desiderio di fermarsi e riscoprire la dimensione dell’interiorità insieme a quella della riflessione. Lo dicono i numeri, lo certificano le presenze affluite copiose ai due principali festival dedicati alla filosofia e alla creatività di settembre.

Il primo, il Festival della Mente, giunto alla dodicesima edizione, che si svolge ogni anno a inizio settembre in Liguria, a Sarzana, è un appuntamento dedicato alla creatività a 360° con la presenza di scrittori, artisti, storici, letterati, messi insieme dalla figura del direttore scientifico Gustavo Pietropolli Charmet, che dal 4 al 6 settembre hanno discusso del tema “responsabilità” declinandolo in una miriade di affluenti filosofici e di pensiero. Il Festival, che nel 2014 ha registrato una presenza di 45.000 partecipanti, ha in comune con un altro prossimo evento, il Festival filosofia di Modena, Carpi e Sassuolo, una serie di fortunate caratteristiche.

La prima è quella della scelta del periodo settembrino. Mese dell’anno nel quale i benefici della pausa estiva sono ancora in atto e si può pensare a quale dimensione dare al tempo e alle priorità per il prossimo anno di impegni.

Un tempo sospeso quindi, ideale per dare risalto ad un intrattenimento culturale che spesso porta il sapere accademico fuori dalla università e fornisce risposte a questo curioso nostro vagare per sentieri poco chiari. E anche il Festival Filosofia del prossimo 18-20 settembre, dislocato tra Carpi, Modena e Sassuolo, dimostra il trend positivo delle rassegne con al centro l’analisi e il racconto delle radici del pensiero occidentale. Qui i numeri sono importanti. Si parla di 206.000 presenze del 2014, e di una longevità, quattordici anni dal primo appuntamento nel 2001, che si nutre di domande e anche di risposte.

Per l’edizione 2015 il tema centrale sarà dedicato all’argomento dell’eredità, intesa come memoria e costruzione di senso, alla presenza di numerose personalità intellettuali, tra i quali spiccano i nomi di Enzo Bianchi, Massimo Cacciari, Gianrico Carofiglio, Roberto Esposito, Umberto Galimberti, Tullio Gregory, che fa parte del Comitato scientifico del Consorzio, Michela Marzano, Salvatore Natoli e Federico Rampini. Tutti insieme per parlare a voce alta del percorso umano da intraprendere nel futuro più prossimo.