Ha attraversato quasi un secolo di cambiamenti, passando anche per alcuni nodi della propria vita personale non proprio facili. La morte del padre, avvenuta quando aveva solo nove anni, il trasferimento in America, a causa dei bombardamenti su Londra, e la fine del matrimonio con Richard Cromwell, dopo la scoperta della sua bisessualità.
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Tutto questo, a ritmo di stile e di una personalità decisamente granitica e composta a partire dagli abiti. Angela Lansbury compie novantanni il 16 ottobre, e l’occasione è perfetta per ripercorrere le tappe del suo gusto estetico sempre glamour. Dei costumi di scena, si apprende per esempio che essi sono pieni di paillette e lustrini, specialmente negli anni ’40 e a Broadway, ma che raramente mostrano parti del corpo scoperte e giocate con sensualità. Fuori dai teatri invece, il look della Lansbury è sempre impeccabile, complice anche la moda anni ’50, che seppur in parte castrante per le donne, porta avanti un ideale di femminilità composta, con abiti longuette, cinte in vita e guanti bianchi da passeggio.
Oppure, in seguito, essa cambia in versione casual, con pantaloni bianchi in stile capri, sabot e maglietta a righe marinaresche. Qui poi, un discorso a parte lo merita l’hairstyle, sempre corto, sempre gonfio e declinato o in un morbido riporto, oppure in una cascata di ricci sulla nuca. Con il tempo, e arriviamo agli anni ’60, la Lansbury si fa ancora più irriverente. I capelli si accorciano in una frangia cortissima, il vestito perde le maniche, arrivano le stampe floreali, e ci si scorda di una certa rigidità ante-litteram. Dal 1984, al 1996, quando interpreta la signora Fletcher, nel celebre sceneggiato La signora in giallo, al contrario del titolo della soap, viene spesso vista vestire di rosso. La gonna si è allungata, e le maniche corte lasciano il posto a camicie di chiffon. Ma sotto il look, malgrado i cambiamenti, Angela rimane quell’artista creativa e longeva che il pubblico ha imparato ad amare.
