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Ghosting: l’arte di morire virtualmente

La tendenza a “fantasmizzarsi” in rete allo scopo di chiudere un rapporto

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Per te sono morta. Anzi fantasma. Chiudere un rapporto non è mai stato tanto facile, smettere all’improvviso di rispondere alle chiamate e ai messaggi, cancellare i profili social: secondo il New York Times è il nuovo modo per lasciarsi nell’era della connessione globale.
 
Lasciarsi in questo modo è un trend diffuso tra star e “poveri mortali”. Si cambia numero di cellulare, si blocca l’amicizia da Facebook, ci si cancella da Twitter, via anche le foto da Instagram. Insomma, il modo piu semplice (e sbrigativo) per scaricare qualcuno. Qualcuno lo fa anche per puro divertimento: ora sparisco e voglio vedere come reagiscono!.
 
E Il termine ghosting è già entrato nel lessico al punto che nell’ottobre 2014, in un sondaggio YouGov/Huffington Post su mille americani interpellati, ben l’11% avevano confermato di aver interrotto una relazione sparendo come fantasmi. E uno studio successivo di Elle, confermava che il 16,7% degli uomini e il 24,2% delle donne si sono, almeno una volta, comportati come dei fantasmi.
 
Il New York Times, dopo il caso finito sui giornali tra la “fantasmizzata” Charlize Theron e il “lasciato” Sean Penn, ha fatto del ghosting un caso da pagina di costume. Ma forse, a fare notizia è più il neologismo che il fenomeno. Abituati alla presenza virtuale, cresce la convinzione che “non farsi più vedere” equivalga a “sparire dalla rete”. Come se non venisse considerato l’avere una linea telefonica fissa, un domicilio, un luogo di lavoro o parenti e amici che saprebbero dove rintracciarti. Ormai stare insieme vuol dire essere connessi su profili social?…