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Coppia in crisi? Ci pensa il “guru dell’amore”

Il nuovo trend fra le star: aggiustare quello che si è rotto grazie a terapeuti e love coach

fratello
La Presse
Un tempo si cambiava compagno a ritmo di tre o più matrimoni. Oggi la tendenza è quella di tenersi il proprio marito, con qualche aiutino. Le star lanciano l’ennesima moda in campo amoroso rivolgendosi a persone in grado di “aggiustare” i rapporti in crisi. 
 
Il terapeuta di coppia sembra essere una delle professioni più ambite al momento: psicologi, love coach e guru di varie scuole lavorano a tempo pieno per rimediare ai danni in amore. A New York e Los Angeles, quasi il 60% di mariti e mogli (ma anche fidanzati) cerca aiuto. Per entrare in uno dei Love Lab di John Gottman, professore di Psicologia all’Università di Washington, bisogna mettersi in coda. Catherine Zeta-Jones e Michael Douglas hanno raggiunto buoni risultati come Ben Affleck e Jennifer Garner – a quanto pare in attesa di un nuvo figlio. E Gwyneth Paltrow e Chris Martin? Hanno ripiegato sul Conscious Uncoupling, formula usata da Katherine Woodward Thomas per accompagnarli verso il divorzio
 
Grazie al guru spirituale Ron Bard, Brad Pitt e Angelina Jolie hanno deciso di salvare il loro matrimonio e superare i problemi. Il reality Couples Therapy con le sue celeb in crisi – ex concorrenti del Grande Fratello, aspiranti rockstar e simili – è arrivato alla sesta stagione con ascolti in crescita. 
 
E in Italia arrivano i film come “Poli opposti” dove Luca Argentero è il timido consulente matrimoniale che deve vedersela con una feroce divorzista (Sarah Felberbaum). Nel Belpaese la terapia di coppia va alla grande, ma raramente la cosa viene ammessa. Il 25% delle coppie in crisi ha provato almeno qualche seduta. I più tenaci insistono anche oltre i due anni (così è stato, raccontano, per Raoul Bova e Chiara Giordano). E l’età di chi si rivolge al consulente si abbassa, perché il matrimonio (o la convivenza) scricchiola già dopo 15-20 mesi. Gianna Schelotto, una delle nostre psicoterapeute più note, è ottimista: sostiene che, tra i suoi pazienti, un 60% è riuscito ad affrontare le emozioni e uscirne migliorato. Anche litigando.