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Star Wars, passione stellare in mostra a Treviso

Fenomeno di successo, la saga cinematografica attira sin dagli anni ’70 fan che ne hanno fatto quasi una religione. Primo della lista Fabrizio Modina, curatore di “Guerre Stellari. Play!”

Modellini Star Wars in mostra a Treviso 
Courtesy of@ Kornice srl
A differenza degli Stati Uniti dove la produzione di fumetti ricalca un filone ben definito di argomenti, in Giappone le serie di animazione si sono sviluppate su numerose e differenti tematiche, dal fantasy al romantico, dallo storico ai super robot, fino ad arrivare al genere porno. La cultura giapponese in questo senso ha influenzato enormemente anche l’Occidente.
La cultura giapponese è diventata moda in tutte le sue forme e sono stati i cartoni animati a darne l’input. Negli anni ’70 il Sol Levante appariva solo un paese distante. Gli anime hanno aperto la strada ed è interessante – al giorno d’oggi –  notare le diverse percezioni che Tokyo ha dato di sé: da un lato l’architettura, il design e lo stile minimalista, dall’altro il coloratissimo e caramelloso mondo dei cartoon che, in una parola, può essere definito “Kawaii”, carino.
Fabrizio Modina non si può etichettare solo come storico, ma anche come super collezionista, ricercato per mostre e conferenze in giro per l’Europa. Di origine torinese, è creativo multimediale e docente di Fashion Design allo IED. Con oltre 6.000 pezzi ha raccolto una delle più grandi collezioni di giocattoli di fantascienza d’Europa che annovera sezioni dedicate a Star Wars, ai Super Eroi Marvel e DC ed ai Super Robot nipponici. Punto di riferimento internazionale per i toy, icona di una mitologia contemporanea il cui interesse è in continua crescita, nel 1995 ha esposto una selezione di questi oggetti, presentati al pubblico per la prima volta, nella Repubblica di San Marino, in occasione della prima Convention ufficiale italiana di Star Wars.

Ha circa 6.000 pezzi, suddivisi più o meno equamente tra le sue tre grandi passioni: Robot giapponesi, Supereroi americani e Star Wars. Nato nel 1970, ha vissuto quello della fantascienza come fenomeno in grado di stravolgere il mondo. Era ancora un bambino quando sono usciti i primi due episodi di Guerre Stellari al cinema, e fu subito colpo di fulmine. Iniziò a chiedere i giocattoli della trilogia in regalo a genitori e parenti e crescendo ha continuato ad acquistarli da solo.
Bisogna distinguere il collezionismo dal fanatismo o l’ossessione, ha affermato. Della sua generazione, sono in 3 o 4 ad avere una collezione di queste dimensioni in Italia; quando la passione per il collezionismo ebbe inizio, si inviavano richieste via fax nel cuore della notte a fornitori specializzati dall’altra parte del mondo, si prendevano aerei per volare in America ad accaparrarsi un pezzo in particolare. Ebay ha stravolto il collezionismo, ora basta un momento e voilà, conta solo più il potere d’acquisto. Star Wars è stato il primo film di fantascienza a piacere anche alle donne e ai bambini. Ha sdoganato un genere e ha creato un nuovo business: l’industria dei giocattoli ispirata ai film grazie alla quale Lucas ha potuto realizzare la seconda serie esclusivamente grazie ai profitti ottenuti con il merchandising.

La passione di Modina ha dato origine all’idea di una nuova mostra, “Guerre Stellari. Play!”, l’esposizione dedicata al multiforme universo di “Star Wars”, un mito assoluto che ha saputo incantare almeno tre generazioni, dal 1977 a oggi, e che celebra l’uscita mondiale, il prossimo 16 dicembre, del nuovo capitolo “The Force Awakens” (“Il risveglio della Forza”).

Organizzata da Kornice di Andrea Brunello, la mostra in programma a Treviso, a Casa dei Carraresi fino al 10 aprile 2016, presenta una selezione della collezione privata di Modina, che proprio a Treviso espone per la prima volta la serie completa di tutti i pezzi ufficiali a marchio Kenner prodotti dal 1977 in poi. Più di 1.200 giocattoli, tra cui action figure, gadget, modellini, e stampe d’epoca, per narrare la storia di una saga che ha fatto impazzire grandi e piccini, al grido di “che la forza sia con voi”. L’esposizione, in bilico tra arte pop, scienza e fantascienza come omaggio a un indiscutibile esempio di mitologia moderna, vede protagoniste le action figure, termine che descrive personaggi snodabili di altezza variabile intorno ai 10 cm accessoriati di armi, veicoli in scala e diorami che furono inventati dall’azienda Kenner nel 1977 proprio per “Star Wars”.
Guerre Stellari. Play!” racconta, attraverso un lungo percorso cronologico diviso in 5 “capitoli”, l’intera vicenda della Saga, operando mediante l’utilizzo di giocattoli e modellini una meticolosa ricostruzione delle scene salienti, riportando agli occhi dei visitatori momenti indimenticabili della storia del cinema.
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