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Bevi caffè e campi cent’anni

I benefici della bevanda più amata tra ricerche e studi. Ma occhio alle esagerazioni…

ragazza beve una tazza di caffè
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È il compagno del mattino, la pausa più amata e l’occasione per un incontro. Il caffè è una passione che unisce, riscalda e rende tutti uguali, che si abbia in mano una tazzina di espresso o una tazza di american coffee. E in più, il caffè fa bene. Una ricerca dell’Health Science Center dell’Università del Texas sostiene che migliori la vita sessuale e che una quantità di caffeina compresa tra gli 85 e 170 mg al giorno aiuterebbe nelle prestazioni da camera da letto. 
 
E all’aumentare della dose si incrementano i benefici: una quantità compresa tra 171 e 300 mg al dì ridurrebbe la possibilità di soffrire di disfunzione erettile. Una buona notizia che si aggiunge a tutte quelle che negli ultimi anni hanno accompagnato la fama della seconda bevanda più consumata al mondo (la prima è il tè) ma la prima nel nostro Paese. 
 
Ma i benefici della caffeina non si fermano qui: il suo aroma diminuisce i livelli di stress, migliora i sintomi del Parkinson e rallenta l’invecchiamento cerebrale. Uno studio dell’Università di Miami ha mostrato come gli ultra 65enni con elevati livelli di caffeina nel sangue sviluppano i segni dell’Alzheimer in media da 2 a 4 anni dopo i non bevitori. Protegge il fegato dei bevitori: una tazza al giorno diminuisce del 20% il rischio di ammalarsi di cirrosi, risultato attendibile se pensiamo che la ricerca è stata effettuata su 125mila persone. 

 
Inoltre dimezza il rischio di ammalarsi di diabete di tipo 2: 4 o più tazze al giorno ne ridurrebbero del 50% la probabilità e la stessa quantità di bevanda diminuirebbe del 10% i sintomi depressivi anche se da qui ad affermare che il caffè ci rende felici ce ne passa. Da Harvard invece la notizia che il caffè avrebbe un effetto di protezione contro il melanoma nelle donne, conclusione tratta dall’analisi dei dati di 112mila persone seguite nell’arco di vent’anni.
 
Ma la tazzina ha effetti benefici anche su alcuni tumori come quelli del cavo orale, fegato endometrio e colon retto. Merito della caffeina e del contenuto della bevanda in polifenoli come acido caffeico e quercetina che esercitano una spiccata azione antiossidante insieme alle vitamine del gruppo B. Parallelamente ai proclami entusiastici altre ricerche dimostrerebbero che bisogna andarci piano: una metanalisi di 13 studi condotta nel 2010 avrebbe correlato l’uso di caffè ad un aumento di rischio di tumore al polmone e alla laringe, quest’ultimo probabilmente a causa del continuo stimolo irritativo dato dalla bevanda bollente, nelle quantità enormi dispensate nelle caffetterie americane. Ciononostante non ci sono evidenze che nei consumatori di caffè aumenti il rischio tumorale, opinione supportate dal World Cancer Research Fund.
Con un po’ di buonsenso, la maggior parte degli esperti sostiene che in una quantità moderata ( che non superi i 300 mg al dì) i benefici superino i pericoli. Attenzione però: la caffeina è una xantina, un alcaloide che si trova in diverse piante come i chicchi di caffè e i semi di cacao, le foglie di tè (una bustina ne contiene circa 30 mg), le bacche di guaranà e le noci di cola, e che viene aggiunta a bevande analcoliche e a diversi farmaci sia con ricetta che da banco. Nel computo di quanta ne assumiamo dobbiamo prendere in considerazione tutte le fonti, dal bicchiere di cola alla bevanda energetica (che ne apporta da 60 a 80 mg per ogni bicchiere).