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Pranzi e cene pesanti? Il caffè viene in aiuto

Lo afferma il Consorzio Promozione Caffè: la bevanda più amata dagli italiani combatte il senso di pesantezza dopo cenoni e pranzi impegnativi

caffè e salute
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Le grandi abbuffate in questo periodo dell’anno sono una prassi consolidata, ma con esse non di rado sopraggiungono disturbi digestivi, stanchezza, sonnolenza e soprattutto un notevole senso di pesantezza. Secondo il Consorzio Promozione Caffè, sotto il cui cappello si riuniscono diverse aziende che producono e commercializzano una delle bevande più amate al mondo, basterebbe una tazzina di caffè a fine pasto per favorire il processo digestivo.
 
Un momento conviviale, ma anche intimo e personale: bere un caffè a fine pasto aiuterebbe ad alleviare il senso di pesantezza. Esso infatti stimolerebbe la secrezione gastrica, attivando la produzione della bile e la contrazione della colecisti. Per questo, come afferma l’Institute for Scientific Information on Coffee (ISIC) assunto dopo il pasto faciliterebbe la digestione, soprattutto durante le abbuffate natalizie. 
 
Al caffè spesso si associano falsi miti, riporta il Consorzio Promozione Caffè sulla base degli studi del sopra citato ISIC, ad esempio che vi sarebbe un legame tra consumo della bevanda e reflusso gastrico: tuttavia non esistono studi che dimostrino che l’assunzione di caffè causerebbe problemi di stomaco, come ad esempio il reflusso gastrico. Sarebbe invece dimostrato che le principali cause di patologie allo stomaco siano i cibi grassi, piccanti e le abbuffate. Allo stesso modo, dalle ricerche scientifiche non sarebbe emersa nessuna correlazione tra il consumo di caffè e l’aumento del livello di acidità allo stomaco. È a scelta dei soggetti che soffrono di gastrite, in base alle proprie abitudini alimentari e al livello di sopportazione del disturbo, la decisione di ridurne o meno il consumo. Il consumo di caffè non sarebbe da associare allo sviluppo dell’ulcera gastrica o di quella duodenale: alcune recenti ricerche si sono, infatti, focalizzate sull’incidenza del batterio Helicobacter nello sviluppo dell’ulcera peptica, mentre è stato scartato l’effetto del caffè nello sviluppo dell’ulcera duodenale. E ancora, non esistono indicazioni sugli effetti del caffè e dell’irritazione del sistema gastro-intestinale, della disidratazione, dello svuotamento gastrico, dei carcinomi, dei calcoli biliari e delle indigestioni: tutti disturbi più o meno gravi che solitamente si associano al caffè. 
 
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