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Domande inappropriate al colloquio: come rispondere

Durante un colloquio di lavoro alle donne vengono spesso rivolte domande fuori luogo

Colloquio di lavoro
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Alle donne durante i colloqui di lavoro vengono spesso rivolte domande di stampo sessista: intendiamoci, con sessismo definiamo tutti quegli atteggiamenti che discriminano in base al genere, quindi, nel caso di una conversazione professionale, tutte quelle domande o insinuazioni che esulano dalle competenze professionali ma si rivolgono alla vita personale della candidata – in quanto donna. In Gran Bretagna sono state condotte delle ricerche da studi legali (Thomas Manfield), da agenzie interinali (Debut), che hanno raccolto le domande più inappropriate rivolte alle donne durante i colloqui: gli aneddoti spaziano da ‘soffre di sindrome premestruale?’ a ‘che lavoro fa suo padre?’, fino alla classica ‘desidera avere figli?’ o ‘è sposata?’. Domande che non verrebbero mai rivolte ad un uomo. 
 
Dunque come reagire? Arrabbiarsi? Stare al gioco? Rispondere a tono o lasciar correre? Radhika Sanghani del Telegraph ha chiesto a Lisa LaRue e Stephen Conway, specialisti del lavoro e consulenti in servizi dedicati alla ricerca di impiego, di dare dei consigli su come rispondere quando vengono rivolte le domande più inopportune. Il primo suggerimento è innanzitutto quello di mantenere la calma, e di rispondere a propria volta con una domanda: se viene chiesto qualcosa che non ha nulla a che fare con le competenze professionali (ad esempio lo status coniugale), domandate all’intervistatore ‘a cosa le serve questa informazione? perché è rilevante?’
 
Secondo LaRue le donne non dovrebbero rispondere a domande del tipo ‘vuole avere figli?’ o ‘è sposata/fidanzata?’, nemmeno se la risposta fosse conveniente; secondo la specialista, ogni donna ha il dovere di combattere per la causa. Se le domande sono insistenti, Conway suggerisce di manifestare il proprio disagio: ‘sono in difficoltà – questo è un colloquio standard?’. Occorre essere educate, ma decise: LaRue suggerisce di utilizzare formule dirette come ‘non credo che questo sia rilevante ai fini del lavoro’. Cerchiamo di riportare il discorso sul binario delle abilità quando vengono poste questioni del tipo ‘potresti guidare un team di uomini?’ (dalle ricerche prima citate è una delle domande più comuni), ovvero ‘ho ottime capacità comunicative, non ho mai avuto problemi a guidare un team’. 
 
Affermano tuttavia i due esperti che a volte la domanda inappropriata è un test: si cerca di sondare la reazione della candidata e la sua capacità di mantenere la calma anche quando messa in imbarazzo. Ecco perché (anche se potrebbe sembrare fantascientifico, quando la posizione a cui si mira è di alto profilo può succedere) occorre sempre rispondere in maniera diretta ma educata. Niente reazioni inconsulte né tantomeno repliche a capo chino. Infine, LaRue e Conway pongono l’accento su un punto da non sottovalutare: se ad un colloquio ci sono state rivolte tante domande imbarazzanti o inappropriate, siamo proprio sicure di volere quel posto di lavoro?