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La felicità è amore. Punto.

I risultati della ricerca di Harvard iniziata nel 1938 parlano chiaro: essere felici dipende dalla serenità nelle relazioni

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La felicità: cos’è veramente e come raggiungerla. È il punto di arrivo di ognuno di noi, la domanda con il maggior numero di risposte e uno degli argomenti a cui sono stati rivolti migliaia di studi. Anche in questo campo la scienza dice la sua cercando di svelare il segreto per essere felici. Uno studio condotto – per più di 75 anni – presso l’Università di Harvard ha voluto indagare le ragione alla base della felicità e dell’invecchiare bene, studiando la vita di alcuni uomini dal periodo precedente la seconda guerra mondiale fino ai giorni nostri.

 
Nel 1938 un team di ricercatori decise di capire cosa si nascondesse dietro la felicità e iniziò ad analizzare il comportamento di ben 238 studenti maschi di Harvard durante la loro crescita. L’allora leader del team, lo psichiatra Arlie Bock sosteneva che “La ricerca medica presta troppa attenzione ai malati e troppo poca alla gente sana” e così, aiutato dai ricercatori, decise di dedicarsi al “lato bello della vita2.
 
Monitorando a intervalli regolari l’evoluzione degli studenti – che sono cresciuti e diventati uomini, sposandosi, compiendo scelte importanti, avendo figli e invecchiando – il team di ricercatori guidati successivamente dal dottor George Vaillant hanno effettuato sorprendenti scoperte riguardo la felicità e l’invecchiare bene.
 
Queste le considerazioni più importanti evidenziate da Vaillant:
L’alcolismo è stata la causa principale del divorzio tra gli uomini oggetto dello studio e le loro mogli. Inoltre è fortemente correlato con la nevrosi e la depressione (che tende a seguire l’abuso di alcol, invece di precederlo) e – associato al fumo di sigaretta – è stato il più grande contributore alla loro precoce morte.
 
Oltre un certo livello, l’intelligenza non ha importanza. Non c’era alcuna differenza significativa nel reddito massimo conseguito da uomini con Quoziente Intellettivo compreso nell’intervallo 110-115 e gli uomini con QI superiore a 150. L’orientamento politico non ha avuto incidenza sulla vita e sulla soddisfazione, ma gli uomini più conservatori hanno cessato rapporti sessuali ad un’età media di 68 anni, mentre gli uomini più liberali hanno mantanuto una vita sessuale attiva fino agli 80.

 
Il fattore chiave secondo lo studio è però la forte correlazione tra il calore delle relazioni e la salute e felicità nella vecchiaia. Tra l’altro i risultati suggeriscono che il calore del rapporto con la mamma e il papà è importante fino all’età adulta. In conclusione, si invecchia meglio se si ha una famiglia solida e tranquilla.
 
Una volta tirate le somme il dottor George Vaillant ha trovato la soluzione, ovvero ha scoperto il segreto della felicità riassumendo il tutto in 5 semplici parole: “La felicità è amore. Punto.”.