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Capelli grigi? Tutta colpa del Dna

L’University College London ha rivelato che a causare l’ingrigimento della chioma non sarebbe l’avanzare dell’età o lo stress bensì il gene Irf4

Capelli grigi
Courtesy of©Aldo Murillo/iStock
Oltre alla cellulite, alle smagliature e alle rughe, ad aggiungersi alla lista dei grandi nemici delle donne, ma anche degli uomini, ci sono i capelli grigi, un colore scomodo che fa sentire il peso degli anni, un’evidenza che si intende negare e, soprattutto, coprire in ogni modo ricorrendo a tinte di ogni sorta. In realtà quello che si accende non è un campanello di allarme che va a far risuonare nella mente la parola vecchiaia in quanto, spesso, anche persone molto giovani si misurano precocemente con chiome brizzolate: come spiegarselo?

La risposta arriva da una ricerca condotta dall’University College London, i cui risultati sono stati pubblicati sulla rivista Nature Communications: addio dunque a falsi miti in quanto sembrerebbe che tutto è scritto del Dna. Il responsabile di questo cambiamento di colore sarebbe infatti la genetica, o meglio il gene dei capelli grigi chiamato Irf4, già noto per la sua relazione con il colore dei capelli, a cui si andrebbe ad aggiungere l’influenza esercitata da altri geni che regolano le caratteristiche di capelli, barba e sopracciglia.

 
Al fine di arrivare a questa conclusione e dimostrare che è possibile avere una vera e propria predisposizione genetica ai capelli grigi, il dottor Andres Ruiz-Linares, coordinatore del lavoro, insieme agli scienziati dell’Ucl ha portato avanti accurati studi prendendo in analisi il materiale genetico prelevato da 6.630 volontari della coorte “Candela” relativo a differenti gruppi etnici provenienti dall’America Latina fra Brasile, Colombia, Cile, Messico e Perù, un vero e proprio mosaico di persone di origine europea, nativi americani e africani.
Si tratta di una scoperta importante in quanto, come ha rivelato Kaustubh Adhikari, autore dello studio, se già erano noti i geni coinvolti nella calvizie o nel colore dei capelli, solo ora è stato possibile conoscere il responsabile, o almeno uno dei tanti, dell’ingrigimento nell’uomo, una notizia che potrebbe portare non solo a far luce sulla biologia dell’invecchiamento umano ma permetterebbe anche di sviluppare metodi innovativi per ritardare o magari anche scongiurare l’effetto sale e pepe e dire addio alla dipendenza dalla tinta. Ebbene sì, la scienza cosmetica potrebbe compiere passi da gigante ma non è tutto, al di là della sfera estetica i risvolti potrebbero interessare anche il campo forense aiutando nelle indagini in caso di crimini, in quanto, attraverso l’analisi del Dna, sarebbe possibile ricostruire l’identikit del colpevole con tanto di informazioni sul colore e la tipologia di barba e capelli.
 
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