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Isabella Rossellini torna a Lancome dopo 19 anni

La rivincita delle sixty-something che tornano a essere testimonial di bellezza

Isabella Rossellini testimonial Lancome
LaPresse
Un’attrice scaricata dal brand di cosmesi del quale era volto per via dell’età ‘matura’ torna invece a esserne testimone dopo circa 19 anni. E’ la storia – in breve – del rapporto che lega Isabella Rossellini alla casa di bellezza Lancôme.

Iniziato nel 1983, quando l’attrice e modella divenne il primo volto della marca sostituendo Nancy Duteil negli Stati Uniti e Carol Alt in Europa e terminato circa 19 anni fa alla soglia del compimento dei quarant’anni.
Perché, come si disse in più parti ormai l’attrice era troppo in là con l’età per rappresentare l’immagine una bellezza fresca e giovane. Eppure questo periodo di tempo passato ha sicuramente cambiato stereotipi e pregiudizi in senso positivo e soprattutto è approdato ad un’idea di bellezza meno gerarchica e più ampia. Dove per esempio trova posto una dimensione di femminilità dove si vedono e di conseguenza si apprezzano i segni del tempo.

E allora tutto ciò confluisce nell’idea di scegliere di nuovo l’attrice come testimonial di bellezza. Dopo che altre case cosmetiche hanno arruolato delle ‘anta’ come Jane Fonda per ricoprire il ruolo difficile di ambasciatrice dell’estetica. Per quattordici anni, scrivono dalla maison, Isabella ha rappresentato la più bella espressione dei valori della donna Lancome.

Oltre ai nostri valori – spiega Francoise Lehmann, direttore generale Lancôme – che lei rappresenta meravigliosamente, Isabella incarna l’idea della bellezza come sinonimo di benessere. Lei ha inoltre un’attitudine positiva verso il trascorrere degli anni come fase propedeutica alla realizzazione personale“.

 
“Sono emozionata all’idea di tornare a fare parte del mondo Lancôme – dichiara Isabella Rossellini -. La nostra collaborazione ha significato così tanto nella mia vita. Riprendere questo rapporto mi riempie di gioia e mi dà enormi aspettative. Sono anche ben consapevole che questa decisione va ben oltre me: è una forte propensione alla celebrazione di tutte le donne”.