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Le sneakers hanno perso i lacci

Per Nike e Puma l’allacciatura è adottiva e tecnologica. Per un maggiore comfort e per evitare distrazioni durante la pratica sportiva

Puma
Courtesy of Puma
Scarpe senza compromessi, che inseguono maggiori prestazioni attraverso lo sviluppo tecnologico e l’innovazione. Si muovono in questa direzione le nuove sneakers di Puma e Nike, che lanciano nuovi modelli di scarpa provvisti di sistemi di allacciatura evoluti. Il risultato? Un fit perfetto e nessun intoppo durante l’attività sportiva. La nuova HyperAdapt 1.0 di Nike si allaccia in totale autonomia, mentre il sistema DISC di Puma ripropone- distanza di 25 anni – il disco che sostituisce definitivamente i lacci. 


I lacci della HyperAdapt di Nike vengono attivati da un sensore posizionato sotto la suola

La HyperAdapt 1.0 è la soluzione avvenieristica di Nike, frutto di una ricerca coinvolge conoscenze meccaniche, elettroniche e ingegneristiche. La nuova sneaker dello swosh supera in modo innovativo eventuali problematiche causate da allacciature difettose e instabili. Grazie ad un sensore inserito sul fondo della suola viene infatti attivato un sistema che provvede automaticamente a stringere i lacci al punto giusto. Da un lato si evitano distrazioni e interruzioni della performance sportiva in caso di inopinate slacciature – impossibili per la HyperAdapt – dall’altro si garantisce un perfetto fit al piede. Due tasti inseriti nella parte laterale della suola consentono poi di regolare l’allacciatura nel modo desiderato, stringendo o allentando secondo necessità. Per Nike l’evoluzione della sneaker ha anche implicazioni di natura social. La HyperAdapt 1.0 sarà infatti disponibile solo per gli utilizzatori della Nike+ app, una piattaforma in grado di supportare l’attività fisica attraverso allenamenti e contenuti personalizzati, connessione con atleti residenti nella stessa zona per sessioni condivise e offerte di abbigliamento e accessori customizzate in base dell’esperienza maturata dall’utente.
 

Il sistema di allaccio posizionato sulla tomaia della nuova Puma DISC Sleeve
 
Se Nike ha perfezionato l’uso del laccio, Puma ha rispolverato il sistema DISC, che di fatto il laccio lo ha eliminato definitivamente. Sono trascorsi ben 25 anni – era il 1991 – dall’introduzione del DISC SYSTEM, inedita allacciatura a dischetto in grado di garantire con un semplice gesto – la rotazione – un perfetto fit della sneacker.  Una scarpa che fece scalpore per la grande innovazione e che accompagnò il successo di grandi atleti, come l’ostacolista Colin Jackson – medaglia d’oro nei 110 metri ai mondiali di Stoccarda del ’93 – e la tedesca Heike Drechsler – una delle più grandi saltatrici in lungo di tutti i tempi. Il marchio tedesco ha ripreso questa filosofia costruttive utilizzandola su 3 nuovi modelli: la DISC Sleeve, la Ignite DISC e la DISC Spike. Il primo è un modello lifestyle, di origine running ma che è adatta soprattutto al tempo libero. La versione Ignite è adatta ai runners che prediligono le lunghe distanze, grazie al comfort offerto dalla tomaia in schiuma che si adatta la piede. La Spike è invece l’ideale per i velocisti, che possono contare sulla suola Sprint Plate in Pebax a tutta lunghezza con porta tacchetti a 8 alloggiamenti.