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Respirare per abbassare lo stress

Uno studio afferma che per innalzare il rendimento scolastico gli insegnanti dovrebbero adottare una tecnica respiratoria

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Quello dell’insegnante è un mestiere che può diventare molto stressante. E purtroppo un insegnante stressato difficilmente riesce a trasmettere ai suoi studenti amore per la materia. Al contrario, professori sereni, calmi e rilassati possono influire fortemente sul rendimento scolastico dei propri alunni, in positivo. La parola chiave? Respirare. Sono queste le conclusioni tratte da uno studio condotto presso la University of Virginia’s Curry School of Education. I risultati provengono da un programma al quale hanno partecipato 36 istituiti scolastici pubblici di New York, chiamato ‘Cultivating Awareness and Resilience in Education’ o CARE.

Meno stress, miglior rendimento

Lo studio indica che gli insegnanti in grado di gestire il proprio livello di stress sono più propensi ad avere una classe con buoni rendimenti, ed è per loro più facile ottenere risultati in termini di carriera. Il programma CARE si basa sulla mindfulness, una tecnica che abbraccia pratiche meditative, tecniche respiratorie, e propone un approccio consapevole, empatico, compassionevole. Non è raro che un insegnante viva emozioni legate a nervosismo, rabbia, frustrazione, affaticamento. La capacità di ridurle permette di gestire le situazioni critiche, e di infondere positività nella classe. Il programma CARE insegna ai professori a gestire il loro stress e ad abbassarlo attraverso varie ‘strategie’, tra cui le tecniche respiratorie.

Respirare aiuta a sentirsi meglio

Secondo lo studio, gli insegnanti capaci di fare 3 respiri profondi nel momento in cui il livello di stress si alza sono anche quelli le cui classi sono mediamente più tranquille, serene e con buoni rendimenti. Durante lo studio sono stati presi in considerazione anche il linguaggio del corpo, il tono, l’attitudine. Un insegnante stressato, per esempio, tende ad avere le mandibole serrate, una postura dinoccolata. Questo atteggiamento trasmette uno stato emotivo negativo che gli alunni, spesso inconsapevolmente, percepiscono.