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Scopone, per storia e per passione

Quello con le carte “italiane” è un gioco che ha origini antiche. E che vanta ancora milioni di giocatori

gioco a carte
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Scopone: uno dei giochi di carte più popolare del Belpaese. In Italia esiste una federazione nazionale che riunisce sette associazioni. La Federazione Italiana del Gioco dello Scopone (FIGS) è stata costituita il 26 ottobre 2000 a Napoli. Fra i fondatori anche l’ Associazione Barese dello Scopone, la seconda in Italia per “anzianità”. Quella barese è un’ associazione particolarmente viva, fondata da un gruppo di avvocati guidati da Pasquale Mitolo.

A Napoli si dice che lo scopone sia nato nel Medioevo e creato da Chitarrella. In realtà nel Medioevo le carte da gioco non erano così diffuse. La nascita della carta, che precede la creazione delle carte da gioco, avverrebbe in Cina negli anni 700 d.C. Ma la sua diffusione nel nostro continente avviene dopo l’anno 1000 d.C. La prima cartiera nasce in Spagna nel 1151, in Italia nel 1235 in Liguria.

La storia dello Scopone: si parte dalla Cina

La nascita delle carte da gioco avviene in Cina intorno al 1100 d.C. La loro diffusione in Europa passa per il mondo arabo (Persia ed Egitto) e da qui raggiunge la Spagna e poi l’Italia. Il più antico mazzo di carte che si conosca, molto simile al nostro, è conservato al Topkapi Sarayi Museum di Istanbul e risale al XIV° secolo. Il mazzo di carte italiano più antico che si conosca viene datato attorno al 1400. La popolarità delle carte da gioco, e dei relativi giochi, passa attraverso l’invenzione della stampa a caratteri mobili di Guttenberg (anno 1455 circa). E alla relativa economicità dei mazzi ottenuti con questo processo.

Bisogna anche tener presente la guerra che la Chiesa, in tutto quel periodo, fece alle carte stesse ritenute strumento del diavolo, il che certamente non favoriva la loro diffusione. Una volta superato il problema economico e, in parte, quello ecclesiastico, i mazzi di carte riuscirono a farsi largo tra la popolazione di ogni ceto ed età. Esse, nei giochi che allora si facevano, presero il posto dei dadi e del domino; ma siamo già alla fine del Medioevo.

La Primiera, gioco ritenuto, a torto o a ragione, progenitore dello Scopone, ha le sue prime tracce attorno al 1500, certamente lo Scopone viene molto dopo. Il libro più antico che esiste sullo Scopone è del 1855. Non un gioco “giovincello”, ma di sicuro una storia che sottolinea come le carte appassionino generazioni e generazioni di italiani.

Esiste un torneo annuale a singoli e a coppie. E naturalmente non mancano le manifestazioni nazionali

I concorrenti devono affrontare una prima selezione e chi supera questa fase passa al tabellone principale. In pochi sanno che le carte per lo scopone, che tutti conoscono con il nome di “carte napoletane”, in realtà sono state inventate a Bari, dalla famiglia Murari.

Naturalmente, vista la diffusione di questo gioco in tutta Italia, ogni regione ha pensato bene di “inventare” un proprio mazzo di carte con simboli che spesso possono creare problemi a chi non li conosce. Un problema risolto da un altro barese, Bruno Lapecorella, segretario della Federazione nazionale, che ha creato un mazzo universale, le “carte italiane” felice connubio fra quelle tradizionali per lo scopone e quelle francesi.

Ciò che caratterizza lo scopone è che è una sorta di gioco di elitè. La federazione è stata creata per far compiere un salto di qualità a questo gioco tipicamente italiano. Un gioco che non ha nulla da invidiare ai più famosi parenti “bridge” o “burraco”. In Campania si registrano più presenze ”giovanili” ai tornei. E’ un gioco dove ci vuole molta intelligenza. Si può vincere anche avendo carte peggiori rispetto agli avversari. Ed è costruttivo, soprattutto se giocato in coppia.

federazionescopone.it