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Sette segnali per capire se piaci al boss

Sono pochi i capi che si lanciano in complimenti nei confronti dei dipendenti. Allora bisogna essere capaci di intuire se c’è della stima o della diffidenza…

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La soddisfazione nella vita professionale è fondamentale per quella umana. E per andare bene al lavoro, è indispensabile riuscire a stringere un forte legame col tuo boss. Da lui dipende il tuo stipendio e la tua posizione, la tua mansione e la tua serenità in ufficio. Il tuo lavoro è nelle loro mani. E lo è, purtroppo, anche la tua vita privata, in qualche modo.

A volte la nostra autostima dovrebbe essere meno autocelebrativa e meno semplificativa. Per andare oltre, e capire quello che conta realmente.

Alcuni boss possono confessare subito, in maniera più o meno veritiera, la stima nei tuoi confronti. Altri no. Non lanciano segnali, non lasciano feedback. E’ indispensabile quindi riuscire a carpire qualcosa che le parole non dicono. Ecco i segnali che possono sottintendere stima e interesse professionale.

Ti sfidano. Se vi sentite un po’ sopraffatti dalla mole di lavoro, a volte non è perché vogliono punirvi, ma perché vogliono vedere fin dove potete arrivare, con compiti sempre più difficili. Il vero problema sarà quando arriveranno i compiti più banali. Sarà allora che dovrete iniziare a preoccuparvi.

Condividono le tue priorità. Chiedete al vostro capo quali sono le sue priorità quando ci sono più cose difficili da seguire parallelamente. Dare al boss la possibilità di vedervi in azione, in particolare su un progetto importante, renderà chiaro di che pasta siete fatti.

Ti rispettano. Non importa se piacete o non piacete. L’importante è che vi comprendano e vi interpellano in questioni importanti. A volte la nostra autostima dovrebbe essere meno autocelebrativa e meno semplificativa. Per andare oltre, e capire quello che conta realmente.

Chiedono un tuo input. I boss parlano di più con i dipendenti su cui depongono maggiore fiducia. Se vi lascia tempo per parlare e chiede la vostra presenza a dei meeting, sono ottimi segnali.

Non sono sempre disponibili con i complimenti. A volte non lo fanno per qualcosa contro di voi, ma per non delegittimare il lavoro degli altri. Pensateci, effettivamente è un bene, per loro, non avere un “preferito”. E per voi non esserlo.

Ti danno più responsabilità. I manager spesso tormentano i dipendenti con compiti e responsabilità, ma solo quelli di maggior talento.

Quando gli altri hanno difficoltà, ricadono su di te. Già, rischiate di moltiplicare la possibilità di sbagliare, ma è perché vi ritengono modelli da imitare. E’ stancante, certo, ma appagante.

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