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Sei domande da fare al primo appuntamento

Per capire se ci sono possibilità per stare bene insieme, meglio investigare un po’ di più. Perché prevenire é meglio che curare…

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Non basta chiedere cosa si faccia nella vita per capire se una persona è giusta o meno per noi. E non è sufficiente neanche arrivare a conoscere lo stato di famiglia e quali hobby e passioni questa possa avere. Occorre investigare, scavare, sino a scoprire le emozioni. Per prevenire anziché curare. Per cercare di capire cosa potrebbe succedere nel vostro futuro. Senza viaggiare troppo oltre, per carità, ma sufficientemente per proiettarvi ai vostri primi, eventuali, litigi. O ai momenti di condivisione più belli. Ecco quindi le domande che dovreste porre al vostro possibile partner. Prima di dire sì o no.

Cosa ti fa più ridere? L’umorismo è una parte fondamentale del vostro rapporto. La felicità si basa su quei momenti in cui scherzerete insieme. Su questo non si transige. Per capire se c’è affinità e se riuscirete mai a condividere questi momenti, meglio capire se siete sulla stessa lunghezza d’onda in fatto di humour.

Cosa cerchi in un rapporto? Una domanda complessa, sicuramente, che a volte provoca risposte poco sincere e artefatte. Ma è meglio provarci. Ed è meglio stare alla larga da chi punta al troppo o al troppo poco. Meglio conoscere una persona che ha voglia di fare un cammino insieme, che non è ancorata al passato o già proiettata nel futuro.

Quali sono le persone che ami? Genitori o amici, le risposte sono generalmente due. Però aiuta a capire il livello di sintonia che ci può essere. Un uomo non deve essere troppo attaccato alla figura materna, la donna alle proprie sorelle. Il problema è quando ci saranno dei figli in ballo.

Amore, futuro, passato, humour, sogni: su quale di questi argomenti peserà maggiormente la vostra scelta?

Cosa desideri dalla vita? Altra domanda complessa, dove si può rispondere in maniera platonica o in maniera iperconcreta. Meglio i sogni più fattibili, adatti a persone con la testa sopra le spalle. Ma un po’ di astrazione, senza esagerare, non guasta.

Raccontami una tua pazzia. Una domanda che potrebbe aprirvi un mondo, sulle esperienze che l’altro/a considera più forti. Un viaggio, un amore, un episodio divertente. E, chi lo sa, al termine del racconto potreste ridere insieme. Attenzione però, rischiate di dovervi costantemente confrontare con dei termini di paragone. Non prendete come personale metro di giudizio questa risposta. E se pensate di non riuscire a farlo, non fatela.
Cosa ti fa arrabbiare? E’ una domanda che va fatta, assolutamente. Perché potrebbe prevenire tutte le future litigate e tante incomprensioni. Non ci sono possibilità di fuga: questa risposta vi aprirà gli occhi. Ma, ovviamente, non siate categorici: le persone possono cambiare, se lo vogliono.

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