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Amanda Knox, le interviste esclusive su Netflix

Il documentario Amanda Knox inizia con una telefonata tra carabinieri e i dettagli su quella stanza sporca di sangue. Era la sera del 1 novembre 2007

Netflix

Un lavoro di cinque anni per i registi americani Rod Blackhurst e Brian McGinn. Il documentario Amanda Knox inizia con una telefonata tra carabinieri e i dettagli su quella stanza sporca di sangue. Era la sera del 1º novembre 2007. Meredith Kercher, studentessa inglese in Italia per il progetto Erasmus, fu ritrovata priva di vita con la gola tagliata nella propria camera da letto, all’interno della casa che condivideva con altri studenti.

La ricostruzione di tutto quello che avvenne quella notte. E tutto quello che ne conseguì. Su Netflix a partire dal 30 settembre.

Il lavoro prodotto da Netflix è stato presentato al Toronto Film Festival, nonché programmato dalla Internet tv anche in Italia da venerdì 30 settembre. I registi spiegano: “Il titolo Amanda Knox dovrebbe in realtà essere “Amanda Knox”, tra virgolette. Noi non volevamo discutere le sentenze, dare nostri punti di vista sulle dinamiche dell’omicidio, ma raccontare di come e perché delle persone qualsiasi, lei e Sollecito, diventano dei personaggi mediatici oggetto di interesse a livello mondiale”.

La protagonista del documentario è ovviamente Amanda. I due registi sono riusciti ad ottenere la fiducia di lei e del fidanzato. E li hanno intervistati. “Li abbiamo considerati esseri umani, lasciandoli liberi di parlare quando avessero voluto”. Ma anche del pubblico ministero Giuliano Mignini, e le parole dei tre ripercorrono tutta l’intricatissima vicenda giudiziaria.

Il quarto protagonista…

Ma c’è un quarto protagonista. Il cronista Nick Pisa. Uno dei primi ad accorrere sul posto, che ha seguito il caso per il Daily Mail, particolarmente assetato di voglia di scoop. Come si capisce facilmente da questa dichiarazione: “Diverse notizie non si sono rivelate vere, ma siamo giornalisti e riportiamo quel che ci viene detto. Se avessi perso tempo a verificare avrei dato un vantaggio alla concorrenza”.

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