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Matrimonio anziani – badanti: è boom

I dati degli ultimi 10 anni parlano chiaro. Ma qual è il motivo di queste unioni?

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Anziani e badanti. Una realtà sempre più diffusa nel mondo, ma ora anche in fatto di matrimonio. E se l’amore non ha età, è anche vero che spesso non segue percorsi canonici.

I dati nel nostro Paese

La nuova tendenza in fatto di matrimonio in Italia riguarda il sacramento fra anziani e i loro badanti. Si parla di 30mila matrimoni negli ultimi 10 anni fra signori anziani, fra i 70 e gli 85 anni, e ragazze straniere molto più giovani, molto spesso le loro badanti. Una tendenza soprattutto maschile, ma c’è anche qualche caso al contrario. Anziane signore che convolano a nozze con aitanti giovani.

Sono circa 3mila matrimoni l’anno, ma in realtà si è partiti con meno casi per poi accelerare: adesso i numeri raccontano di quasi 5mila casi l’anno. E, si sa, l’amore c’entra ben poco in questo tipo di unioni. «Di questa tendenza si interessano spesso i tribunali civili, ad esempio per invalidare i testamenti, ma a volte anche i tribunali penali, ove ricorra il reato di circonvenzione d’incapace» afferma l’avvocato Gian Ettore Gassani, presidente dell’associazione avvocati matrimonialisti italiani.

In molti casi i tribunali hanno stabilito che si trattava di vere e proprie truffe: non solo c’è la possibilità di arrivare a mettere le mani sull’eredità, ma spesso a spingere queste donne è anche l’ottenimento della cittadinanza italiana in breve tempo.

Angeli custodi o truffatori?

Il patrimonio e l’eredità contesa dell’anziano stanno molto spesso all’origine di questi matrimoni, come sottolinea Gian Ettore Grassani che ha scritto pure un libro di successo su questo tema, «I perplessi sposi». Paura della solitudine da un lato, desiderio di patrimonio dall’altro. Ogni caso ha la sua motivazione di fondo. Ma c’è anche da dire che spesso gli anziani lasciano tutti gli averi alla badante, senza averla sposata; del resto queste giovani donne, spesso provenienti dall’Europa dell’est, sono l’unico punto di riferimento affettivo per moltissimi “nonni”. Che non ricevono più le visite dei parenti, neppure quando si tratta dei figli.