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Stop ai cosmetici testati sugli animali

La Corte Ue ha detto no alla sperimentazione sugli animali. La Lav commenta: “È una vittoria dell’Europa che ci piace”

Cosmesi cruelty free
Courtesy of©NiDerLander/iStock

lalavNon è tutto oro quello che luccica. Il mondo dei cosmetici infatti, è una realtà piena di insidie. Creme, trucchi e prodotti di ogni sorta spesso hanno alle spalle una storia che si potrebbe definire dell’orrore. Quando ci si misura con prodotti di bellezza, il consumatore deve fare acquisti responsabili. E’ bene informarsi sul paese di fabbricazione di ogni prodotto per sapere se la sperimentazione sugli animali è autorizzata o meno. E se l’oggetto di interesse è stato sottoposto a tale trattamento.

Stop ai cosmetici sugli animali

Già in passato erano stati mossi i primi passi nel diritto europeo per vietare la vendita di cosmetici testati sugli animali. Ecco che, il 21 settembre 2016, la Corte di Giustizia dell’Ue ha rafforzato ulteriormente questo vincolo. E’ stato vietato di introdurre sul mercato europeo prodotti cosmetici testati sugli animali in Paesi terzi per rispondere ai requisiti di sicurezza di prodotto previsti dalla normativa locale.

Il caso UK

Tutto è scaturito da un ricorso mosso nel Regno Unito dalla European Federation for Cosmetic Ingredients (Efci). Associazione di categoria che rappresenta i fabbricanti di ingredienti impiegati nei prodotti cosmetici all’interno dell’Unione Europea.

Quest’ultima, infatti, si è rivolta all’Alta Corte di Giustizia di Inghilterra e Galles al fine di valutare il comportamento di tre suoi membri. E, quindi, di stabilire se fossero passibili di sanzioni penali in caso di immissione sul mercato del Regno Unito di prodotti cosmetici sottoposti a sperimentazioni animali al di fuori dell’Unione. Il tutto per poter vendere alcuni prodotti cosmetici in Cina e in Giappone.

La corte di Lussemburgo

Essendo in gioco l’applicazione di regole europee, la questione è arrivata sul tavolo della Corte di Lussemburgo. E’ così emerso che il diritto dell’Unione non opera alcuna distinzione in base al luogo in cui sono state effettuate le sperimentazioni animali.

La normativa europea in materia ha lo scopo di promuovere un utilizzo di metodi alternativi che non comportino l’impiego di animali per garantire la sicurezza dei prodotti. Questo obiettivo verrebbe meno se fosse possibile eludere i divieti previsti dal diritto dell’Unione effettuando le sperimentazioni animali in paesi terzi. La sentenza della Corte è volta proprio a evitare questo rischio.

Il commento della Lav

A commentare il verdetto della corte di giustizia dell’Unione Europea è stato il presidente della Lav Gianluca Felicetti. “È una vittoria dell’Europa che ci piace. Quella che ha riaffermato il No ai test cosmetici sugli animali e il divieto di importare nei Paesi Ue cosmetici testati su animali in mercati stranieri”. E ancora. “La sentenza è anche una vittoria per la validità della ricerca scientifica senza animali. Questo rafforza l’azione dell’Ue che già in passato ha fatto in modo che due grandi Paesi esportatori di cosmetici come India e Brasile vietassero sul proprio territorio questo tipo di sperimentazione sugli animali”.