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5 domande da fare ad un appuntamento post divorzio

In Italia ci si separa dopo 16 anni di matrimonio, ma i matrimoni recenti durano sempre meno. Ecco perché rifarsi una vita diventa una “scelta obbligatoria”

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C’é chi ha voglia di incontrare il grande amore, chi invece di rifarsi una vita gettandosi alle spalle un divorzio, una separazione. E il passato. E quindi come stupirsi se diventano sempre più frequenti gli appuntamenti tra single e divorziati? Un trend in aumento da quando è cresciuto a dismisura l’uso delle app da rimorchio, come Tinder per gli etero o Grindr per i gay. Su cui, si sa, troppe informazioni non si danno mai. E quindi quell’appuntamento, per un caffè o un aperitivo, diventa momento di confessione e di outing.

Le unioni interrotte da un divorzio, dopo 10 anni di matrimonio, sono quasi raddoppiate in 30 anni.

Secondo i dati ISTAT del 2014 le separazioni sono state 89.303 ed i divorzi 52.335. In media ci si separa dopo 16 anni di matrimonio, ma i matrimoni più recenti durano sempre meno. La voglia di amare rimane sempre, però. Occorre fare attenzione, e porre qualche domanda in più. Per scoprire cosa quel divorzio ha provocato, cosa ci può essere alla base. Ecco cinque domande che vanno fatte, per essere più sereni. O per dire semplicemente “no, grazie”.

5 domande da fare

Cosa ha fatto l’ex? Chiudere non è mai facile, ma è importante sapere se è rimasto uno spiraglio aperto per la riappacificazione. E sapere se l’altra metà è in coppia o meno, e soprattutto il tono con cui dà questo tipo di informazioni, può aiutare a capirlo.

Perché avete rotto? Fine dell’amore, problemi economici, incompatibilità, situazioni famigliari. Chiedete un’anteprima di quello che potrebbe capitare a voi non può far che bene. A patto che ci sia sincerità.

Quanto ha pesato il sesso? A volte dietro una separazione c’è un mancato appagamento fisico. Meglio prevenire questo tipo di problema chiedendolo in maniera esplicita. Anche se un uomo difficilmente potrebbe ammettere una propria pecca su questo argomento.

Ora come stai? E’ la domanda più banale, ma la più importante. Serve però prestare più attenzione al linguaggio non verbale che a quello verbale. Guardate gli occhi, attenzione a come gesticola, se forza un sorriso o se confessa un dispiacere. Che può essere normale, ma che non ci dovrebbe essere in questa situazione. A meno che non siate colti dallo spirito della crocerossina, questa risposta sarà la più importante.

Che rapporto c’è ora? Se si parlano la situazione potrebbe essere più serena, se invece c’è silenzio c’è ancora rancore. Se sono diventati amici, se è passato poco tempo, ci potrebbe essere qualcosa che non va. Senza generalizzare, ovviamente.