Pubblicato il

Violenza sulle donne: ogni due giorni una morte

Nei primi dieci mesi del 2016, ogni due giorni una donna viene uccisa. A Roma un caso di violenza ogni due giorni. Ma quali sono i motivi?

iStock

Violenza sulle donne. Nei primi dieci mesi del 2016, ogni due giorni una donna viene uccisa. Sono infatti 116 i femminicidi registrati dal 1° gennaio al 31 ottobre 2016, solo 4 in meno rispetto ai 120 dello stesso periodo dell’anno passato (-3,3%). Lo spiega l’Eures, l’Istituto di ricerche economiche e sociali che da anni dedica al fenomeno un Osservatorio su tali fenomeni di violenza.

Negli ultimi dieci anni le donne uccise in Italia sono state 1.740. 1.251 (il 71,9%) in famiglia, e 846 di queste (il 67,6%) all’interno della coppia. 224 (il 26,5%) per mano di un ex. Metà dei femminicidi è avvenuta nel nord del Paese. E’ la Lombardia a conquistare il triste primato con 20 omicidi, seguita da Veneto (13), Campania (12), Emilia-Romagna (12) e Toscana (11). Nessuno, invece, registrato in Basilicata, Marche e Molise.

Ma cosa c’è alla base di questa violenza sulle donne? Secondo le analisi dell’Associazione Differenza Donna, sono 150 i casi denunciati ogni anno nella Capitale, quasi uno ogni due giorni. Le donne che accedono al Pronto Soccorso dichiarano principalmente di essere vittime di violenza domestica e di stupro. Sono spesso accompagnate dai loro figli, anche loro altrettanto vittime. La denuncia non avviene mai al primo episodio, ma dopo reiterati casi di violenza, fisica e psicologica.

Sono alcuni dei dati che saranno presentati durante “Mai +++”. Un incontro speciale, venerdì 25 novembre alle ore 18:30, con il patrocinio del Comune di Roma, ed organizzato presso SpazioCima, in via Ombrone 9, a Roma. Ad arricchire l’appuntamento anche una performance speciale, “Non casca mica il mondo”, di Silvia Mattioli, Eda Özbakay ed Index, per far rivivere l’inquietudine di chi ha sperimentato l’orrore. Tra le opere esposte per l’occasione, anche quelle degli artisti Giusy Lauriola e Roberto Di Costanzo.

A prevalere, tra quelli raccontati, soprattutto i casi di violenza domestica da parte del coniuge o dell’ex coniuge, con bambini generalmente vittime di violenza assistita. Molti anche i casi di violenze sessuali e di stalking. Una violenza che non conosce fasce più interessate rispetto ad altre, ma che colpisce trasversalmente.

Perché la violenza sulle donne non ha età, né fascia economica, né cultura.

“Le donne hanno paura di denunciare questi episodi perché non sanno cosa si possono aspettare e cosa la società offre loro – spiega Micaela Cacciapuoti, referente del Codice Rosa presso il Policlinico Umberto I – Alla base della loro paura c’è la consapevolezza errata di essere responsabili della violenza. E si sentono spesso anche in colpa. L’obiettivo è scardinare questo pensiero. Perché non è la donna responsabile, ma l’uomo che sceglie di essere violento, per un fatto prevalentemente culturale”.