Pubblicato il

Cognome della donna: quando e perché cambia

Non è solo una questione di famiglia. Prendere il cognome del marito o trasmetterlo ai figli ha un significato simbolico

istockphotos

Il cognome è il nome di famiglia che si aggiunge a quello personale, ma il suo uso non è universale. Ci sono Paesi dove non esiste, anche se molto pochi. Paesi dove si utilizza il patronimico, ovvero si aggiunge un suffisso al nome del padre. Paesi dove si usa il doppio cognome, perché viene trasmesso sia quello paterno che quello materno. Non è raro che però la questione del cognome, in particolare quella del cognome della donna, sia lo spunto per aprire un discorso ben più ampio sulla parità di genere. Per quanto riguarda la prole, esistono tre opzioni nel mondo: quella della trasmissione patriarcale, quella matriarcale, o la trasmissione di entrambi. In Italia è recente la sentenza della Corte Costituzionale che ha dichiarato illegittima la norma che trasmette automaticamente ai figli solo il cognome del padre. Tuttavia in molti Paesi del mondo il cognome della donna decade una volta sposata, in favore di quello dell’uomo.

Cognome della donna da sposata

Sono tantissimi i Paesi dove sposarsi per la donna equivale a perdere il suo nome di famiglia, ed assumere quello del marito. Dal punto di vista simbolico, è piuttosto emblematico della società di stampo patriarcale. Una donna appartiene ad un nucleo familiare fino a che un uomo non la include nel suo. Una volta sposata, perde l’identità personale e diventa parte di un nucleo che ha come fulcro l’uomo.

Sono poche le nazioni dove questo non avviene automaticamente, fra cui, l’Italia. L’art.143-bis del Codice Civile italiano stabilisce che la donna mantenga il proprio cognome anche da sposata. Ma prevede anche che possa aggiungere al suo quello del marito (anche se non viene poi riportato sui documenti). La norma è stata introdotta proprio per favorire l’emancipazione femminile sull’ondata di riforma del diritto di famiglia avvenuta nel 1975. In Giappone e in Germania invece, i coniugi possono scegliere liberamente se assumere l’uno il cognome dell’altro, o utilizzare entrambi. In diversi paesi del nord Europa è comune che il marito assuma il cognome della moglie.

Ma si tratta di eccezioni. In Francia la donna prende automaticamente il cognome del coniuge una volta sposata. E cambiano tutti i suoi documenti, dal primo all’ultimo. In Gran Bretagna non è obbligatorio ma è assolutamente comune. Ed è la scelta che fa la maggior parte delle donne. Alcuni dati suggeriscono tuttavia che ci sia un aumento del numero dei mariti che decidono di assumere il cognome della moglie. Ancora non si trovano dati sulle coppie dello stesso sesso, ma, almeno in Gran Bretagna, per ora sembra che le donne tendano a mantenere il proprio cognome, gli uomini scelgono invece di assumerne uno solo per entrambi.

Cognome che cambia: è una questione patriarcale?

Lungi da noi dare la risposte definitiva, è comunque interessante sollevare la riflessione. Alcune donne la sentono come una imposizione che lede la loro emancipazione e autonomia. Altre cambiano il cognome o aggiungono quello del marito al proprio perché lo trovano un atto romantico, che unisce e fa sentire parte di un unico nucleo affettivo. Tuttavia non si capisce perché non potrebbe avvenire lo stesso usando il cognome della donna. Altre ancora lo fanno per legge, e non hanno voce in capitolo. E’ storicamente un retaggio patriarcale, e su questo non ci piove. La domanda è: vogliamo superarlo oppure no? Ad ognuno la sua risposta.