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Ricerche e studi: vacanze a rischio malattia

Andare in vacanza e rischiare di stare male: ci sono diritti dei viaggiatori che non tutti conoscono

Turista che soffre di una malattia in vacanza
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Malattia e vacanze. Un binomio che non vorremmo mai nominare. Eppure talvolta capita che le tanto agognate vacanze siano rovinate da malattie sopraggiunte in loco o appena tornati. Egitto, Messico e Repubblica Dominicana sono le tre destinazioni invernali più gettonate, ma anche a più alto tasso di  rischio malattia. A completare la classifica delle Top 5 si collocano Isole Canarie e Marocco. Queste prime 5 destinazioni hanno alcuni dei climi più caldi del mondo. Questo significa che c’è maggiore probabilità di batteri che si moltiplicano quando si lascia il cibo fuori.

PERCHE’ ANDARE IN VACANZA PUO’ PORTARE A RISCHIO MALATTIA

La maggior parte dei resort si propongono con soggiorni All-Inclusive. Offrono quindi un servizio a buffet aperti dove il cibo viene esposto per lunghi periodi di tempo. Situazioni che in genere scaturiscano in malessere degli ospiti a causa della non corretta conservazione dei cibi. E spesso anche per una mancanza di igiene. I tipi di intossicazione alimentare che si possono contrarre sono le tipiche malattie gastro intestinali come salmonella o tifo e quelle causate da Campylobacter ed Escherichia Coli. Possono causare sintomi come vomito, diarrea, mal di testa ed affaticamento.  Se le persone in vacanza con un pacchetto All-Inclusive si ammalano all’estero, sono protetti da un regolamento in cui è il Tour Operator ad essere responsabile e deve provvedere a tutti i servizi forniti. Molte persone, però, non sono ancora consapevoli di poter richiedere un risarcimento in questo senso.

COSA FARE IN CASO DI MALATTIA IN VACANZA

I clienti spesso denunciano l’accaduto troppo tardi, quando ormai i Tour Operator non accettano la loro responsabilità. E’ piuttosto grave il fatto che troppa gente non si rende conto che le conseguenze possono durare per tutta la vita. Contraendo la salmonella, ad esempio,o il Campylobacter o l’E.coli si potrebbe essere più predisposti ad avere in futuro artrite reattiva o sindrome dell’intestino irritabile post-infettiva. E sono condizioni che possono anche cambiare il tenore di vita. Emblematico in tal senso il caso di un villeggiante che ha contratto la salmonella, che a sua volta ha causato artrite reattiva. Il risultato è stato la degenza di tre settimane in ospedale e l’incapacità di lavorare. Per questa ragione bisogna impegnarsi a far conoscere i propri diritti a tutti i consumatori. Cosi che possano ottenere il giusto risarcimento se contraggono malattie durante le vacanze.