Non è solo questione di amore e di relazioni. Anche il semplice “vedersi con qualcuno” ha tutto un altro sapore. Più sciapo, molto probabilmente. Sicuramente diverso. Se fino a 30 anni fa vi era una maggiore esclusività e un maggiore impegno, oggi non più. Niente più cene, niente più film al cinema. Figuriamoci se esiste l’emozione di accarezzare la mano durante un tramonto. Tutto si condensa in pochi attimi, nell’era del tutto e subito, delle relazioni fast food, del sesso cotto e mangiato. del bacio che puzza di alcol. Con buona pace dei sentimenti e delle emozioni, quelle belle di una volta. E il “ghosting” è dietro l’altro.

Ghosting. Così, se un tempo si pensava male di una persona che aveva “un piede in due scarpe”, oggi le staffe diventano anche sei.

A sottolinearlo uno studio condotto da eHarmony. Perché gli incontri non sono più impegnativi, ma molteplici. Per la serie, “vediamo quello che mi offre, senza impegno. E nel frattempo vedo quello che qualcun altro mi può offrire”. In questo magazzino dei sentimenti pronti in scatola e del supermarket delle qualità e degli status professionali, c’è sempre di meglio a cui aspirare. Almeno apparentemente. Si perde la pazienza di scoprire qualcuno. Per mancanza di tempo, forse. Ma soprattutto perché siamo cambiati noi.

Aumenta, secondo il sondaggio, anche la tendenza del ghosting, fenomeno per cui è sufficiente smettere di rispondere ai messaggi di un potenziale pretendente per farlo desistere. E scomparire. I ricercatori hanno scoperto che nel corso del 2016 il 64% ha avuto a che fare, almeno una volta, con un “fantasma”. Come c’è anche un 51% che ammette di esserlo stato con qualcun altro. Dopotutto è comodo: non rispondere ad una telefonata, all’ultimo messaggio di Whatsapp. Stop. E “avanti un altro”. Solo che questo non è un gioco. E prima o poi, tra un silenzio ed un altro, il rischio di farsi male è alto. Sia per chi non si può avere più accanto, sia per chi potremmo diventare.