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I manifesti della Collezione Salce a Treviso

Sarà la mostra “Belle Epoque” a segnare l’adeguata sistemazione della Collezione Salce in due antichi spazi nel cuore di Treviso

Collezione Salce
Studio ESSECI

S’intitola “Illustri persuasioni. Capolavori pubblicitari dalla Collezione Salce”. E’ il progetto espositivo che senza soluzione di continuità mette in scena circa 300 manifesti della Collezione Salce. A partire dal 4 aprile sarà possibile visitare una sorta di antologia della grafica pubblicitaria, articolata in tre momenti espositivi intitolati “La Belle Epoque” “Tra le due guerre” e “Dal secondo dopoguerra al 1962”.

La Collezione Salce trova la sua collocazione ideale

La più importante raccolta di manifesti pubblicitari in Italia ha recentemente trovato la sua collocazione adeguata in due antichi spazi nel cuore di Treviso. Si tratta della medievale Chiesa di Santa Margherita e l’edificio comunicante con la Chiesa di San Gaetano. Questi due ambienti sono stati pensati per la conservazione e non per una fruizione pubblica allargata. Per ovvi motivi di conservazione e gestione l’accesso diretto  sarà limitato agli studiosi.

La Belle Epoque

La prima delle tre mostre del ciclo dedicata alla Collezione Salce si svolgerà nello spazio per mostre temporanee del Museo Salce. L’esposizione dedicata alla “ Belle Epoque” rinnoverà i fasti di un momento storico tra i più vivaci e innovativi dell’epoca moderna.  Un’epoca che fu indiscutibilmente l’age d’or del cartellonismo. In mostra le grandi immagini colorate, subito popolari e amatissime, che tappezzarono i muri delle città.

Le opere in mostra

La mostra di apertura proporrà le pattinatrici di Jules Chéret, le ballerine di Leonetto Cappiello. E poi ancora le preziose figure di Alfonse Mucha, le dame alla moda di Terzi, di Villa, di Mazza. In esposizione tutta la via italiana al cartellonismo. Decori floreali convivono con figure accademiche di classica memoria. È il caso dei lavori del giovane Marcello Dudovich, di Leopoldo Metlicovtz e di Giovanni Maria Mataloni.

Da non perdere

Non mancherà anche il raffinatissimo, linguaggio germanico, coi capolavori della Secessione Viennese. In esposizione Kolo Moser e Alfred Roller, e le declinazioni italiane di Magrini, Anichini, Bonazza. Per la prima volta, infine, i manifesti di grande dimensione saranno affiancati da materiali diversi presenti sempre nella Collezione Salce, come calendari, locandine, latte serigrafate. Infine sarà proposta una selezione di foto storiche attraverso la quale ricostruire i fasti di un’epoca indimenticata e tuttora seducente.

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