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È finita: quando lasciare il partner. Consigli

Una scelta complessa in cui si insinua il senso di colpa. Ecco come affrontarla al meglio

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Se una storia è finita, c’è poco da fare. Inutile cercare di esserne sicuri: dentro di noi lo sappiamo, magari da molto tempo. Spesso aspettiamo, cerchiamo di darci un motivo, una speranza per cambiare idea. Ecco perché lasciare il partner è una delle scelte più difficili da compiere. Nel caso di lunghe relazioni, emergono paure e l’annoso senso di colpa. Ammettere che è finita, lasciare, una volta compreso che l’amore non c’è più, è un atto di grande responsabilità. Uno degli elementi che rende questa azione complessa è la paura della sofferenza dell’altro.

Come affrontare la rottura quando la storia è finita

Secondo il Dott. Luca Cometto, Psicologo e Psicoterapeuta a Torino, ciò che più spaventa è il timore di non saper tollerare il dolore del partner. In un gioco di proiezioni e identificazioni, ci si mette nei panni dell’altro. E si immaginano le reazioni emotive paralizzandosi al pensiero di poterne essere la causa.

Per superare questa impasse è importante ribaltare la prospettiva. Il vero torto che si causa all’altro non è quello di lasciarlo, ma di continuare a prolungare una relazione quando è finita. In questo senso riconoscere la verità, è un atto di correttezza e rispetto. E in fondo anche d’amore. Quando una relazione finisce, ciò che conta è comprendere che non si è responsabili dell’altrui felicità o infelicità. E che la scelta è tra lo star male in due, o il dare a sé e all’altro l’opportunità di acquisire un rinnovato equilibrio personale.

La paura del domani: gli ostacoli nel lasciare il partner

Un altro ostacolo frequente al lasciare il partner è l’incognita del domani. Dopo aver costruito qualcosa e aver sperato nella riuscita del rapporto, lasciare diventa una frattura in se stessi, nella propria identità. Cometto paragona questo sentimento di paura a un “suicidio emotivo”. A volte il timore di lasciare è timore di restare soli, e tale tipo di difficoltà può nascondere un’ angoscia di abbandono.

La rassicurante abitudine della presenza del partner appare, al prospettarsi di una svolta radicale, più pesante sul piatto della bilancia. Mentre minor peso acquisiscono, sull’altro piatto, insoddisfazione, frustrazione, incomunicabilità.

Affrontare la paura dell’abbandono: un modo c’è

Qualunque stato di cose appare meno doloroso rispetto all’affrontare la solitudine, al rimettersi in gioco “da solo”, all’aprire nuovi scenari dall’esito incerto. Interrogarsi su quale sia l’origine del proprio conflitto interno rispetto al lasciare, se il timore della responsabilità o invece del restare soli, è il primo passo per riuscire a mettere in atto una scelta consapevole. E per sentirsi finalmente liberi di ricominciare ad amare.