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Maschera d’ossigeno in volo: cosa sapere

Quello che c’è da sapere sulla maschera d’ossigeno durante un volo aereo. Ma c’è davvero ossigeno?

Hostess in aereo con la maschera d'ossigeno
©iStockphoto

Maschera d’ossigeno: “nell’improbabile caso di un’improvvisa perdita di pressione in cabina le maschere d’ossigeno cadranno giù dal pannello sopra la vostra testa. Garantire la propria maschera prima di aiutare gli altri” Suona più o meno cosi l’avvertenza durante la visione delle misure di sicurezza mostrate da hostess e steward. Peccato solo che ormai, sentita tante di quelle volte, perde di importanza. Eppure, guardando questi misteriosi dispostivi, ci si consola appurando che è estremamente raro indossarli.

QUELLO CHE C’E’ DA SAPERE SULLA MASCHERA D’OSSIGENO NEGLI AEREI

Così raro che quando l’equipaggio della United Airlines, su un volo per Denver nel 2015, ha dovuto provvedere a far mettere le maschere d’ossigeno, la preoccupazione più grande dei passeggeri è stata quella di documentare l’evento con un selfie. Ma in quali circostanze bisogna davvero indossare le maschere d’ossigeno? E quanto ossigeno contengono? Si tratta di sicurezza o è solo un  modo elaborato per intossicare i passeggeri? Si sa che l’ossigeno respirato con grandi respiri fa diventare docili ed euforici. In realtà è tutta una questione di pressione in cabina. L’aria ad alta quota è sottile. I livelli di ossigeno molto bassi. Cosi i velivoli sono dotati di intelligenti sistemi che mantengono al giusto livello la pressione in cabina.

LA PERDITA DI PRESSIONE IN CABINA

Una perdita di  pressione, quindi, è un problema significativo. E anche potenzialmente pericoloso. Se accade all’improvviso, ad esempio a causa di una bomba, l’aereo può essere danneggiato o distrutto. Fortunatamente la maggior parte delle decompressioni non sono esplosive. E sono anche facili da gestire per l’equipaggio. Decessi od incidenti a causa dei problemi di pressioni sono estremamente rari. Se la pressione in cabina scende al di sotto di una certa soglia, le maschere cadono dal soffitto. Bisogna iniziare a respirare con calma nella maschera cercando di rilassarsi. L’aereo riprende la quota di sicurezza e la riserva di ossigeno per tutti dura diversi minuti. Anche i piloti devono indossare le proprie maschere mentre effettuano la manovra di discesa fino ai 10 mila piedi.

Ma se si vola sull’Himalaya ed è impossibile scendere fino a 10 mila piedi? I piloti avviano percorsi di depressurizzazione che consentono una discesa più graduale. Anche sulle  montagne c’è sempre la possibilità di raggiungere una quota di sicurezza prima di esaurire l’ossigeno supplementare. In genere c’è la possibilità di respirare con la maschera per circa 12-15 minuti. E se ci si rifiutasse di utilizzare la maschera?  C’è il rischio di ipossia, mancanza di ossigeno. Che ha un rapido effetto sul cervello. E causa sintomi quali nausea, mal di testa ma anche euforia. Una volta terminata l’euforia, l’ipossia rende inconsci e può causare danni al cervello e persino morte.

In realtà quello che viene fornito non è esattamente ossigeno. Piuttosto si tratta di un cocktail di sostanze chimiche che, bruciate, rilasciano ossigeno. Per iniziare il processo chimico bisogna tirare la maschera. E una volta avviato esso non può essere interrotto fino a quando non è tutto bruciato, dopo circa 12-15 minuti.

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