Doveva essere una festa per tutta la musica. E così è stata. Musica variegata, che fa impazzire grandi e piccoli, cultori e popparoli. Ma effettivamente una festa lo è stata. E così si conclude il troppo breve ciclo di Music, il non semplice programma di Canale 5, brillantemente condotto da Paolo Bonolis.
Music, nella serata di mercoledì, è riuscito a battere anche il competitor musicale di Rai1, Music Quiz.
Canale 5 ha registrato un netto di 2.604.000 telespettatori, share 11,04%. Per Ra1 2.351.000 telespettatori, share 10,03%. La prima puntata di Music aveva riportato ottenuto un ascolto di circa 4.6 milioni di spettatori, 21% di share. Mentre la seconda 3 milioni e 972 mila telespettatori, con uno share del 17.9%
Sul palco dello Studio 5 di Cinecittà il conduttore, nell’ultima puntata, ha incontrato per la prima volta Tony Hadley, Loredana Bertè, Arturo Brachetti e Noemi, pronti a raccontare il loro legame con la musica della loro vita. E sono tornati altri ospiti, ma stavolta con nuove esibizioni, come Elisa e Manuel Agnelli. E i The Kolors che interpretano “My Sharona”. Tutto rigorosamente dal vivo e con l’accompagnamento dell’orchestra composta di 64 musicisti e diretta dal Maestro Diego Basso.
Poi, la parte “tribute”, una sorta di “meglio di”.
Una cosa che ha destato una forte polemica sul web di fan e spettatori che non si aspettavano di rivedere vecchie esibizioni. Che hanno occupano più di un terzo del programma. Con tanto di risposta da Lucio Presta tramite Twitter, che giudica i rivoltosi “rosiconi”.
Per carità, non che faccia schifo rivedere John Travolta, Simon Le Bon, Anastacia e Gerard Depardieu. Evidentemente c’era una questione di spese alla base, e le spese dovevano essere ben spalmate sul maggior numero di serate possibili. Ma si poteva farlo un pochino meglio, indubbiamente.
Il programma, lo possiamo dire con un’estrema onestà intellettuale, è uno di quelli che merita di tornare il prossimo anno.
Lo dicono i più critici, lo conferma il web. E soprattutto lo desidera il pubblico da casa, che ha seguito con affetto i propri miti di un tempo, ahimè invecchiati e con qualche chilo in più, e quelli di oggi. Una trasmissione che ha fatto conoscere e saputo alternare grandi canzoni e piccoli miti a nuove e “vecchie” generazioni, attaccate allo schermo tra The Kolors e Hadley. Ma va bene così. E’ questo, infatti, il più bel potere della musica. Quello di non avere età.