La Mental Health Foundation, ente che si occupa di monitorare, informare, studiare la salute mentale nel Regno Unito, ha pubblicato il report relativo al 2017. Un’indagine estesa, che fa luce su un aspetto particolarmente rilevante: le donne sono più soggette ad ansia e depressione degli uomini. Per una serie piuttosto lunga di ragioni e ipotesi, molte delle quali includono i condizionamenti socio/culturali. Non è il primo studio che giunge a questo risultato. Ma vediamo i dati e le considerazione della Mental Health Foundation da vicino.
Ansia e depressione nelle donne, i dati
Le donne hanno più possibilità di riportare un momento di ‘down’ legato alla salute mentale rispetto agli uomini (70% contro il 60%). Naturalmente la depressione post partum può essere ricondotta solo alle donne (anche se esiste un equivalente maschile). Ma anche gli attacchi di panico sembrano essere più femminili (32%) che maschili (19%). Ancora, i disturbi alimentari colpiscono il 13% delle donne rispetto al 4% degli uomini. La depressione sembra colpire più le donne (45%) che gli uomini (40%). Così come le fobie (15% contro il 12%) e il disturbo post traumatico da stress (8% contro il 5%).
Non che gli uomini non soffrano di disturbi mentali, ma dalle indagini appare che ansia e depressione sono i più diffusi tra i genere femminile.
Perché?
Tra le ipotesi della fondazione, c’è l’alta proporzione di donne che sono genitori single rispetto agli uomini. Gruppo nel quale si rilevano alte percentuali di problemi di salute mentale. Altro fattore che concorre, è la presenza di più figli: essendo ancora principalmente le donne ad occuparsi della casa e della famiglia, ampi nuclei possono influenzare lo stato di salute mentale delle mamme/mogli. In famiglie numerose, riporta la fondazione, c’è il doppio di possibilità che le donne sviluppino problemi mentali rispetto agli uomini. Un dato davvero significante.
Ancora, continua il report, le donne con figli tendono a dormire meno, e sappiamo quanto il sonno sia fondamentale per l’equilibrio psicofisico. Finiscono per mangiare di più come ripiego alle pressioni quotidiane. C’è anche da considerare che le donne tendono a parlare di più con amici, parenti e con professionisti dei loro problemi psico-emotivi rispetto agli uomini. E che questa apertura potrebbe influenzare i dati raccolti.
Altri aspetti che possiamo ipotizzare riguardano i condizionamenti sociali secondo cui le donne dovrebbero attenersi ad un preciso standard estetico. E’ qui che molte ragazze possono essere portate alla depressione in età adolescenziale. Si aggiungono poi le disparità di genere sul luogo di lavoro, nel processo di formazione.