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Bagagli smarriti: per fortuna sono meno

Le compagnie aeree stanno perdendo meno bagagli ma non lo dicono. I dati di una ricerca

Dettaglio dei bagagli smarriti
©iStockphoto

Quando si viaggia in aereo l’ansia dei bagagli smarriti è una delle maggiori preoccupazioni. Secondo gli ultimi dati dell’azienda di servizi SITA la probabilità che una valigia venga persa dalla compagnia aerea sta registrando un calo. Questo, però, non toglie che la media mondiale continui ad essere significativa. Almeno un passeggero a bordo di un Airbus A320 o Boeing 737 constaterà che la propria valigia non ha viaggiato con lui. Per gli aeromobili più grandi, come l’Airbus A380, la percentuale sale a tre passeggeri.

BAGAGLI SMARRITI: GLI ULTIMI DATI

Un dato rassicurante è che la percentuale di bagagli smarriti si è dimezzato negli ultimi dieci anni. Il rapporto è un bagaglio perso su 174 passeggeri per la capacità tipica di un velivolo che copre un corto raggio. Il tasto dolente arriva ovviamente quando si parla di aerei in coincidenza. Le possibilità di smarrimento bagagli in questo caso sono aumentate. Come con Air France quando si fa scalo a Parigi. O con Emirates quando si fa scalo a Dubai. L’anno scorso durante i trasferimenti si sono verificati il 47% dei casi di perdita bagagli. Quasi la metà.

COME RISOLVERE LA SITUAZIONE DEI BAGAGLI SMARRITI

A partire da giugno del 2018 la Iata, International Air Transport Association, obbligherà le compagnie aeree aderenti a mantenere un inventario preciso dei bagagli. Monitorando ogni singolo movimento della valigia dall’acquisizione alla consegna. Cinque su sei voli di tutto il mondo sono gestiti da membri Iata. Nell’ambito del nuovo regime la compagnia aerea deve registrare il percorso della valigia in quattro punti chiave. Al momento del check in. Quando viene caricata sull’aereo. Quando viene trasferita da un aeromobile all’altro anche di un’altra compagnia. E quando viene consegnata al passeggero.

Il costo per l’industria aerea per il recupero e la consegna del bagaglio perso è veramente notevole. Sul mercato britannico è stato calcolato che la spesa si aggiri intorno a 50 sterline al secondo. E non è da sottovalutare l’infelicità e lo stress che questo causa al passeggero. I costi tendono a crescere ulteriormente quando il Dipartimento del Trasporto degli Stati Uniti effettua la sua proposta di forzare le compagnie aeree a rimborsare le spese quando i bagagli arrivano in ritardo.

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