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Invecchiamento, il sesso fa bene al cervello

Una ricerca britannica rivela che la terza età trae vantaggi cerebrali dai rapporti sessuali. Ma i benefici sono diversi per uomini e donne

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Invecchiamento ed eros sembrerebbero concetti lontani un miglio. E invece il loro rapporto è positivo, anzi, addirittura proficuo. Insomma: durante la terza età, essere vicini sotto le lenzuola aiuta a mantenere giovane il cervello.

A rivelarlo uno studio pubblicato sulla rivista Age and Ageing da Hayley Wright e Rebecca Jenks, esperte dell’Università di Coventry. I benefici certificati sono però diversi a seconda che si tratti di uomini o di donne.

Invecchiamento: il sesso fa bene diversamente a uomini e donne

Analizzando i dati dello studio English Longitudinal Study of Ageing, le due ricercatrici si sono concentrate sui pazienti tra i 50 e gli 89 anni di età. La ricerca ha coinvolto oltre 6.800 adulti sottoposti a test per la valutazione delle capacità cognitive.

Uomini e donne che hanno dichiarato di aver fatto sesso nell’anno precedente erano in uno stato di salute migliore e non soffrivano di depressione. Ma c’è di più. Gli uomini sessualmente attivi hanno ottenuto migliori risultati nei test delle capacità di ricordare le parole. E anche in quelli che riguardavano le sequenze numeriche. Nel caso delle donne, invece, una vita sessuale attiva è risultata associata solamente a una migliore capacità di ricordare le parole.

Invecchiamento e sesso: i benefici per la memoria

I test sulle sequenze numeriche riguardavano la capacità di ragionamento. La capacità di ricordare le parole è invece collegata alla memoria. Wright e Jenks spiegano che “E’ possibile che i risultati dipendano da ormoni che influenzano in modo diverso il funzionamento del cervello. Dunque le funzioni cognitive, negli uomini rispetto alle donne”. L’eros protegge il cervello dall’invecchiamento, anche se in maniera differente a seconda dei sessi.

“Il sesso in età avanzata non è importante solo per se stesso, ma perché mette in attività anche altri fattori, fra cui la funzione cognitiva” ha affermato Wright. Ai partecipanti allo studio è stato chiesto di riferire la frequenza dei loro rapporti. 37 ne avevano avuti ogni settimana, 26 una volta al mese e 10 “mai”. Tra le funzioni cognitive testate, la memoria, il linguaggio, il movimento, funzioni sensoriali e esecutive.

Invecchiamento: con il sesso si proteggono memoria, parole e movimento

I pazienti con rapporti sessuali più frequenti superavano di 2 punti le persone con rapporti meno frequenti. E di 4 punti quelli che non avevano rapporti. I partecipanti con i punteggi più alti si sentivano a loro agio con le capacità linguistiche e visive, ma non mostravano differenze significative sulla memoria e l’attenzione. Per gli autori, il collegamento tra l’attività sessuale e il cervello rimane comunque un mistero. Probabilmente – dicono – è l’effetto neuro-ormonale dovuto a dopamina o ossitocina che inviano segnali al cervello.

Il sesso durante l’invecchiamento rimane comunque un toccasana. Un’attività che supera il semplice concetto di benessere e che arriva a quello di salute vera e propria.

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