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Crema solare: il cloro la rende “pericolosa”

Secondo uno studio russo le lozioni protettive, a contatto con l’acqua della piscina e i raggi ultravioletti, potrebbero risultare tossiche

crema solare
Courtesy of©Barcin/iStock

In estate, una volta arrivati a destinazione e sistemate le pratiche relative al check-in, si indossa il costume e via, ci si tuffa in piscina. I dermatologi non smettono di ripeterlo: il sole non sempre è amico della pelle. Bisognerebbe proteggerla bene. Stando a quanto riporta il Daily Mail però la crema solare, se usata in maniera impropria, potrebbe risultare pericolosa.

Crema solare: quando diventa una minaccia

A fare tanto discutere è l’avobenzone, un filtro UVA (e parte UVB) utilizzato nelle lozioni protettive per contrastare gli effetti dei raggi solari sulla pelle. A quanto pare, se entra a contatto con il cloro e con i raggi ultravioletti, potrebbe diventare nocivo. A lanciare l’allarme sono stati i ricercatori della Lomonosov Moscow State University il cui studio è stato pubblicato sulla rivista scientifica Chemosphere.

Lo studio

Al fine di condurre le indagini, gli esperti hanno utilizzato una tecnica chiamata “spettrometria cromatica“. Hanno dunque simulato la situazione in cui la crema solare utilizzata dal nuotatore entri a contatto con l’acqua clorata. Cosa succede? L’avobenzone, per reazione, forma aldeidi, fenoli e acetil benzuri clorurati. Parliamo di sostanze tossiche che potrebbero portare allo sviluppo di tumori e all’infertilità.

Il Dr Albert Lebedev, l’autore principale dello studio, ha dichiarato: “Sulla base degli esperimenti si potrebbe concludere che un composto generalmente sicuro si trasforma a contatto con l’acqua e forma sostanze più pericolose”. Ha poi aggiunto: “Nonostante non esistano profili tossicologici precisi per i prodotti più consolidati, è noto che acetilbenzeni e fenoli, in particolare quelli clorurati, sono piuttosto tossici”.

Attenzione alle sostanze chimiche

E’ dunque importante continuare a studiare i possibili effetti che le sostanze chimiche potrebbero avere sulla pelleBasandosi su tali ricerche si potrebbero ottenere risultati importanti che limiterebbero (o sconsiglierebbero) l’uso di un determinato prodotto. Il tutto al fine di preservare la salute di milioni di persone“- ha dichiarato il Dr Lebedev. A confermarlo è stata anche la Dott.ssa Emma Wedgeworth. La dermatologa, nonché portavoce della British Skin Foundation, ha dichiarato al Daily Mail: “È davvero importante che continuiamo a controllare le sostanze chimiche che vanno a contatto con la pelle”.

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