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Rientro dalle vacanze: 8 regole per affermarsi sul lavoro

Essere ascoltati e rispettati in ufficio non è mai facile. Ecco i suggerimenti di Charline Avenel per rafforzare la propria leadership

rientro dalle vacanze
Courtesy of©gradyreese/iStock

Il rientro dalle vacanze può essere traumatico. Rivedere colleghi, collaboratori e superiori, a volte, non porta proprio a fare i salti di gioia. Anzi, può mettere in crisi e il rischio è quello di perdere tanto l’autostima quanto l’entusiasmo per il proprio mestiere. Mai disperare. Per essere vincenti, e raggiungere traguardi importanti, bisogna cercare di far valere le proprie competenze e idee.

Rientro dalle vacanze: ecco come far valere la propria leadership

Un esempio di successo è quello riportato da Elle. La nota rivista femminile ha raccontato la storia di Charline Avenel, dirigente di 39 anni che, dopo gli studi a Sciences Po e all’ENA (l’École nationale d’administration), è riuscita ad affermarsi sul campo professionale ricoprendo ruoli di prestigio. Ha lavorato infatti al bilancio presso il Ministero delle Finanze, poi in vari uffici ministeriali e, infine, ha ottenuto il posto di Segretario Generale presso Sciences Po. La sua esperienza può essere d’aiuto a molti. Chi come lei vorrebbe affermare la propria leadership sul lavoro, può seguire i suoi consigli. Ebbene sì, è ora di impostare il lavoro dandosi delle nuove regole.

No alle inibizioni

Mai dubitare di se stessi. “Succede anche a voi di sminuirvi e di pensare di non essere capaci di questa o quella cosa? A me, ad esempio, risulta difficile parlare in pubblico davanti a cento persone o più. Il mio corso di studi non mi ha formato sotto questo punto di vista. Ma non è mai troppo tardi! Proprio per questo mi alleno, studio e non mi lascio scoraggiare. La voce delle donne deve essere ascoltata!” – ha rivelato l’Avenel.

Fissare degli obiettivi

Pensare a cosa si vuole ottenere, e mettere tutto nero su bianco, aiuta ad avere le idee chiare e pianificare presente e futuro. La Avenel, infatti, a seguito del rientro dalle vacanze, si è portata avanti con il lavoro. “Ho già scritto la mia lista delle cose da fare per il nuovo anno. Questo mi permette di avere chiaro il mio futuro, sia professionale che personale. Quando sono arrivata a Sciences Po, ho fissato gli obiettivi da raggiungere nei successivi tre anni. Li ho poi condivisi con il mio capo, Frédéric Mion. Ebbene sì. Tre anni dopo li ho raggiunti tutti!” – ha raccontato la donna.

Mostrare i propri successi

Nel momento in cui si raggiungono gli obiettivi bisognerebbe farlo notare anche agli altri. “Mi succede, ad esempio, di inviare una mail per ringraziare il team mettendo il mio capo in copia. È gratificante per tutti. Permette di toccare con mano i risultati e sentirsi realizzati. Inoltre, così facendo, non si avrà timore nel caso in cui si volesse chiedere un aumento o la promozione. ”

Sviluppare la propria rete. Non bisogna fossilizzarsi davanti al pc bensì è bene tenere sempre aperta una finestra sul mondo confrontandosi con gli altri e alimentando la propria sete di sapere. “Come molte donne, lavoro molto, ma non mi dispiace. Tra i miei obiettivi per il nuovo anno vorrei riuscire ad alzare la testa dal pc per andare a fare visita alle varie università straniere. Aprirsi agli altri e curare i contatti è importante per se stessi e per il proprio futuro.”

Farsi ascoltare

Non bisogna aver paura di mettersi in gioco.”Recentemente ho partecipato a una riunione in cui si parlava di un progetto molto importante per la facoltà di Sciences Po: la costruzione di un nuovo campus nel cuore di Parigi. Il capo di gabinetto, per circa un quarto d’ora, si è rivolto solo all’uomo che era con me. E non era il responsabile del progetto. Senza indugio ho preso la parola, nonché le redini della conversazione. Mai esitare a ricordare agli altri il proprio ruolo“.

Imporre delle regole. Quando ci si inserisce in un contesto lavorativo, bisogna darsi (e dare) delle regole trovando il giusto equilibrio tra vita privata e lavoro. “Il mio credo è quello di accettare di lavorare molto ma quando, ad esempio,  il mercoledì devo portare mia figlia a danza, non chiedo l’autorizzazione per uscire. Non si dovrebbe chiedere il permesso per fare il genitore. A tal proposito, dato il mio ruolo, credo di dover dare più degli altri il buon esempio“.

Investire nella formazione. Gli esami non finiscono mai. Ebbene sì, lo conferma anche Charline Avenel. “Se si tratta di acquisire abilità commerciali o leadership, la formazione è essenziale. Permette di progredire e maturare fiducia“.

Trovare supporto nel partner. Quando il peso del dovere si fa sentire, soprattutto al rientro dalle vacanze, avere qualcuno in famiglia che tende una mano è decisamente un sollievo. “Mio marito, nonostante i suoi impegni di lavoro, mi aiuta nelle faccende domestiche oltre a prendersi cura dei bambini. Fa quasi più di me! Per quel che concerne la mia professione mi sostiene ma, allo stesso tempo, mi richiama all’ordine se rimango in ufficio fino a tardi” – ha concluso Charline.

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