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A Modena con i calendari da tasca dell’Art Déco

Il percorso espositivo presenta 80 calendari da tasca, i cosiddetti ‘calendarietti del barbiere’. In mostra a Modena

Calendari Da Tasca, pubblicità, profumeria
Ufficio stampa Pomilio Blumm e Irene Guzman

Calendari da tasca, réclame, cosmetici e oggetti rari sono al centro di una mostra al Museo della Figurina di Modena. Si tratta de “L’arte in tasca. Calendarietti, réclame e grafica 1920-1940” una rassegna che approfondisce quelle forme d’arte “tascabili” molto diffuse tra la due guerre mondiali. Profumato con qualche essenza spesso reclamizzata all’interno, nel suo formato più diffuso il mini calendario si presentava in forma di libriccino di dodici o sedici facciate. All’interno incantevoli pagine a colori finemente illustrate testimoniavano la nascita di una nuova estetica.

Calendari da tasca: lo specchio di un epoca

Nella prima metà del ‘900, i calendarietti condividono con le figurine il piccolo formato, le tecniche di stampa, la serialità, la vocazione a diventare oggetti da collezione. Ma sopratutto entrambi veicolavano messaggi pubblicitari. Specchio dei gusti, delle tecniche pubblicitarie e dei consumi del secolo scorso, i calendarietti rappresentano documenti preziosi anche dal punto di vista della storia della grafica. Essi erano infatti disegnati e firmati da artisti famosi come Codognato, De Bellis, Carboni e Romoli.

Una nuova estetica

Grazie allo stile di cui erano significativi testimoni, i calendari da tasca rappresentavano il risultato di un’estetica nuova, ricca di fascino ed eleganza. Era il gusto déco che nasceva da un linguaggio figurativo fondato su una ricercata armonia geometrica, ridondante di motivi ritmici. Scacchiere, cerchi concentrici e linee segmentate erano onnipresenti nella decorazione dei costumi e degli arredi. Le storie che dovevano essere rappresentate avevano spesso ambientazioni da sogno, tra le profusioni d’oro e d’argento che ornavano le pagine.

La mostra

Curato da Giacomo Lanzilotta, il percorso espositivo presenta 80 calendari da tasca, i cosiddetti ‘calendarietti del barbiere’. Accanto a queste piccole immagini vengono esposti i prodotti affini a quel mondo. In mostra anche  réclame, etichette, confezioni di profumi, cosmetici e oggetti rari. In un allestimento suddiviso per tematiche, dalla profumeria alla seduzione fino al fascino dell’Oriente, passando per letteratura e spettacolo, trova spazio anche un apparecchio spruzza-profumo a monete degli anni Trenta.

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