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Il 34% dei fedifraghi ha qualcosa in comune

Secondo un sondaggio online un traditore su tre è figlio unico. I meno fedifraghi, invece, sono i figli medi

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Il 34% dei fedifraghi sono accomunati da qualcosa. Qualcosa di molto specifico. E’ una nuova ricerca ad affermarlo. Che ha individuato alcune caratteristiche comuni che spingerebbero, a quanto pare, una persona verso il tradimento. Per scoprirle, occorrerebbe rispolverare l’albero genealogico.

Grazie al sito web di incontri di persone sposate IllicitEncounters.com, è stato constatato, innanzitutto, che la maggior parte dei membri del sito, circa il 34%, è figlio unico. Si è dedotto che un bambino, vivendo da solo, non può, certamente, ricevere le attenzioni di cui abbisogna. Questa privazione dell’infanzia può provocare un vuoto. Una insoddisfazione tale che diverrà un substrato ideale per una vicenda nella vita futura.

L’essere (o meno)  fedifraghi dipende dall’albero genealogico

Una sottolineatura più particolareggiata dello stesso studio riguarda il 28% dei membri quali fratelli più anziani e il 23% quali più giovani della famiglia. Buone notizie per il figlio medio, quindi, benché sofferente durante la crescita, ritenendosi trascurato. In seguito, risulterà il partner più fedele.

Solo il 15% dei membri adulteri, infatti, è rappresentato da bambini medi. I figli di secondo letto, inoltre, rappresentano un numero più grande del previsto. Molto probabilmente tale registrazione palesa l’influenza subìta dalla storia dei loro genitori con più partner.

E’ stato Christian Grant, il portavoce del sito, a denunciare la solitudine sia perché causa di immane sofferenza per i piccoli durante la fanciullezza, sia perché si ripercuote sugli stessi nei futuri rapporti. Con l’età matura, infatti, aggiunge ancora Grant, ogni persona sente il bisogno di quelle attenzioni che le sono state vietate durante l’infanzia. E ha aggiunto che questo accade allorché uno dei due partner trascorre lunghe ore di lavoro o viaggia frequentemente per lavoro. Il poco tempo da dedicare al proprio e unico figlio non permette di instaurare una relazione esaustiva.

La riflessione del portavoce ritorna ai bambini medi, situati alla parte opposta della scala e sostiene che questi, grazie alle tante attenzioni ricevute dai genitori e dai fratelli amorosi, non crescono con la stessa fame di amore e affetto e sono anche più che confortevoli nei momenti di isolamento.

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