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Lasciare il lavoro? 3 ragioni per restare dove sei

La rabbia è spesso cattiva consigliera

Lasciare il lavoro
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Lasciare il lavoro è uno di quei pensieri che nel corso di una carriera professionale si affacciano ossessivamente nella mente dell’impiegato medio. A volte a queste riflessioni seguono delle vere e proprie azioni. Normale che quando si vuole cambiare professione o si pensa di lasciare il lavoro, sia facile guardarsi intorno alla ricerca di nuove opportunità.

Di solito si parla con i contatti più fruttosi, si spulciano le inserzioni di lavoro, si manda il CV in giro. Soprattutto si viene avvolti dai pensieri più neri perché insoddisfazione e malumore spingono verso una exit strategy immediata sul posto di lavoro. Eppure, nonostante il malcontento, ci sono tre indizi per i quali bisogna aspettare e rimanere dove si è persino a discapito del cattivo umore professionale.

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Lasciare il lavoro? Ecco perché aspettare

A fare il punto della situazione è la preziosa rivista The Business Insider.

Il nuovo posto di lavoro potrebbe essere peggiore del precedente
Anche se si sta vivendo una situazione difficile non vuol dire che il futuro sarà per forza migliore. Quindi prima di farsi prendere dall’impulsività è meglio sedersi e riflettere. L’articolo consiglia di stilare una vera e propria lista dei pro e dei contro valutando bene gli aspetti positivi del lavoro attuale.

Prima parlare con il boss
Spesso uno dei motivi di insoddisfazione professionale è la mancanza di crescita e di prospettive. Un processo che si realizza quando il lavoratore esce dalla propria comfort zone. Prima di decidere che non c’è nulla da fare forse conviene parlare con il proprio responsabile. E così capire nel profondo il perché di un mancato slancio professionale. Potreste scoprire che la responsabilità è magari anche un pochino vostra.

Non siete pronti
Il caro vecchio consiglio del ‘guarda dentro te stesso’ è valido anche in questo caso. Spesso si vuole cambiare lavoro perché si pensa di meritare di più a livello economico, di responsabilità, di mansioni. Ma sicuri che il problema sia il lavoro e non un’insoddisfazione personale che si ripercuote (anche) in ufficio? Perché i problemi si ripresenterebbero anche cambiando lavoro. Quindi cercate di capire e approfondire questo aspetto prima di schiacciare il tasto ‘send’ sulla vostra casella mail mandando il CV altrove

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