E’ dedicata ai Ninja e ai Samurai la mostra che resterà aperta fino al prossimo 2 aprile al Museo d’Arte Orientale di Torino. Si tratta di Ninja e Samurai. Magia ed estetica che presenta circa 200 opere databili tra il XVI e XX secolo. La mostra realizzata dall’Associazione Culturale Yoshin Ryu in collaborazione con il MAO si addentra nella storia dei guerrieri giapponesi più conosciuti e sopratutto nel mistero che circonda la figura dei leggendari guerrieri ombra, i ninja.
Ninja e Samurai: il percorso
La mostra fa, inizialmente, penetrare il visitatore in un mondo perduto, attraverso le magnifiche rappresentazioni artistiche dell’equipaggiamento guerriero dei samurai. Tra i tanti pregevoli oggetti presenti segnaliamo un’armatura del periodo Edo appena restaurata. E poi ancora un corredo guerresco da viaggio e una lama da combattimento forgiata nel 1540. Dal mondo dei samurai, si entra nel mondo dei guerrieri dell’ombra, i ninja. In mostra le famose lame a stella shaken, attrezzi, costumi, strumenti e oggetti esoterici. Si passa così ad un diverso concetto di uso del corpo e delle risorse attinte dalla natura e dalla sua osservazione. La mostra si chiude con l’esposizione di oggetti legati alla nascita dei primi corpi di polizia feudale del Giappone unificato, i torimono.
Una mostra completa
Per la prima volta in Europa è possibile ammirare tutto il repertorio di armi usate dai Ninja. I famosi guerrieri-ombra hanno, infatti, saputo realizzare strumenti di grande creatività da celarsi nelle vesti come il sonaglio shakujo. Dotato di lama nascosta, da strumento rituale del buddhismo esoterico il sonaglio è diventato oggetto di difesa e attacco. Presente nel percorso anche la lampada con giroscopio che illumina il cammino lasciando che il ninja scompaia avvolto dalle tenebre una volta appoggiata al terreno.
Non solo strumenti di difesa
Nel percorso espositivo oltre ad armi, strumenti e armature sono esposte anche opere d’arte legate ai guerrieri giapponesi. In mostra documenti strategici e tecnici d’epoca, opere calligrafiche, una coppia di grandi paraventi, strumenti legati alla cerimonia del tè. E ancora maschere e ornamenti teatrali. A corredo dell’iniziativa anche xilografie dei maestri Utagawa Kuniyoshi, Utagawa Kunisada Toyokuni III e Katsushika Hokusai.
