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Ansia da risposta: le chat minacciano la privacy

Reperibilità a tutti i costi: come schivarla

Ansia da risposta
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Ansia da riposta: di cosa parliamo? Parliamo di quella lieve inquietudine che prende ogni qual volta un messaggio da chat istantanea rompe la quiete di un giorno di festa. Può essere la comunicazione di un collega, o la battuta di un amico. Tuttavia non è tanto il contenuto che disturba o distrae quanto la proprietà specifica del mezzo: l’instantaneità. A immediatezza di ricezione, corrisponde sempre di più un’ansia da risposta che nella percezione deve essere altrettanto veloce. A sottolineare il cambio di paradigma è il magazine The Atlantic.

Ansia da risposta: cos’è e come guarire

In un articolo il giornale americano sottolinea diverse fonti a sostegno di questa tesi. Tra queste alcune sono particolarmente incisive. Come la differenza tra i tempi di risposta medi ad una mail e quelli invece impiegati per rispondere a un messaggio su WhatsApp. Per esempio l’articolo cita una ricerca del 2015,  dove su una media di 88 mail di lavoro ricevute al giorno – lo studio è della società Radicati,  solo 34 trovano risposta. Si può dire lo stesso dei messaggi su WhatsApp? Quanti di quelli ricevuti rimangono senza risposta? Pochi, pochissimi. Questo perché le mail non creano quella implicita obbligatorietà di risposta dei messaggi in chat. O, tantomeno, della conversazione faccia a faccia.

Eppure sottolinea l’articolo, mentre molti sono consapevoli di quanto può essere invasiva una telefonata, non sono dello stesso parere quando si tratta di denunciare l’ansia da chat istantanea. Tuttavia il meccanismo è lo stesso: l’interazione costringe ad una risposta. Davvero è così?

L’articolo invita su questo ad una riflessione. Spegnere il telefono, silenziarlo, spegnere la connessione dati, non sono segnali di ineducazione ma atti di libertà. Solo la cultura che obbliga all’iperconnessione guarda con sospetto chi si tira fuori in nome della conservazione della privacy. Ma si può dire no. Si può, sembra rassicurare l’articolo. Il rimedio c’è e implica allontanare lo smartphone dal pollice opponibile. Il mondo non crollerà se come per le mail, risponderete a una chat con qualche ora di ritardo.

 

 

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