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Sei milioni di italiani dormono in apnea

Questa patologia non perdona: chi ne soffre va incontro a un maggiore rischio d’incidenti sul lavoro. Mai sottovalutare dunque l’importanza della prevenzione

apnee ostruttive del sonno
Courtesy of©Maridav/iStock

Quante volte abbiamo il terrore di andare a letto quando si ha accanto qualcuno che è solito russare? Spesso si prende sottogamba la questione. Potrebbe trattarsi in realtà di un campanello di allarme. Ovvero di uno dei sintomi di una patologia nota come sindrome delle apnee ostruttive nel sonno (OSA) che, purché molto diffusa, viene spesso sottovalutata. Le conseguenze? La riduzione dei valori di ossigeno nel sangue con problemi cardio-respiratori, alterazione del sonno notturno ed eccessiva sonnolenza. Ma non solo. E’ spesso associata a patologie croniche come obesità, sindrome metabolica e diabete, infarto, ictus e insufficienza respiratoria. Parliamo dunque di quelle che, oggigiorno, rappresentano le principali cause di morte per molti individui.

Apnee ostruttive nel sonno: un problema per lo più maschile

Questa patologia interessa particolarmente la popolazione maschile in una fascia d’età compresa tra i 40 e i 70 anni. Si stima che, in Italia, siano circa 6 milioni gli uomini in età lavorativa affetti da sindrome delle apnee ostruttive nel sonno. A confermarlo è stato lo studio portato avanti dal Comitato Mit (Ministero delle Infrastrutture e Trasporti) e Dinogmi (Dipartimento di Neuroscienze, Riabilitazione, Oftalmologia, Genetica e Scienze Materno-Infantili dell’Università degli Studi di Genova).

Il loro interesse si è focalizzato su una specifica categoria: gli autotrasportatori. A quanto pare il 55% di essi è a rischio OSA. Parliamo infatti di uno di quei lavori che richiede la massima attenzione. I soggetti in questione trascorrono infatti la maggior parte del loro tempo alla guida.

Incidenti sul lavoro: i rischi

Altri dati hanno indicato che le persone con sospetta OSA presentano un rischio 7 volte superiore di avere scarse performance lavorative soprattutto se associati all’eccessiva sonnolenza. E’ bene dunque prendersi cura di se stessi. Secondo l’indagine condotta dall’American Academy of Sleep Medicine, un soggetto affetto da OSA e adeguatamente trattato costa alla società circa 70% in meno (2.000 dollari) rispetto un soggetto OSA non trattato (6.000 dollari). I costi da mancata prevenzione, diagnosi e terapia dell’OSA sono determinati dalla perdita di produttività (58%) e da incidenti stradali (17%). Ma anche da infortuni sul lavoro (4%) e dalla scarsa qualità della vita (20%). “Se in Italia i 5-6 milioni di potenziali pazienti OSA venissero adeguatamente trattati permetterebbero un risparmio annuo di oltre 15 miliardi di euro. Quasi l’equivalente dell’ultima manovra finanziaria!”- ha rivelato il Dott. Sergio Garbarino responsabile scientifico.

L’importanza della prevenzione

Non è però solo una questione economica. “Abbiamo ormai la certezza che i pazienti che vengono trattati migliorano sicuramente la loro qualità di vita e benessere” – ha precisato la Dott.ssa Loreta Di Michele, pneumologa ed esperta di disturbi del sonno. Prosegue poi dicendo: “Inoltre è importante sottolineare che i pazienti con le forme più gravi della malattia, se adeguatamente trattati, presentano una maggiore aspettativa di vita rispetto a chi non viene curato…”.

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