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World Masterpiece Theater, Heidi, Anna e le altre

Al Museo della figurina di Modena sbarcano i protagonisti della rivoluzione estetica e narrativa dell’animazione giapponese del World Masterpiece Theater

World Masterpiece Theater
Modena

Fino al 22 luglio il Museo della Figurina di Modena ospita World Masterpiece Theater. Dalla letteratura occidentale all’animazione giapponese. L’iniziativa, a cura di Francesca Fontana nasce in ricordo del regista giapponese Isao Takahata. Recentemente scomparso, il maestro dell’animazione aveva dato vita ai cartoni animati come Heidi, Anna dai capelli rossi e Marco. La mostra chiude un ciclo di eventi iniziato nel 2014 per indagare un periodo cruciale della storia della figurina, caratterizzato dall’irrompere della televisione commerciale nei diversi ambiti della vita sociale.

Anna dai capelli rossi, 1980

Il Teatro dei capolavori del mondo

Il World Masterpiece Theater, dal giapponese Sekai meisaku gekijō, è stato un fortunatissimo ciclo di cartoni animati prodotto dalla Nippon Animation dal 1975 fino al 1997. Lo stile Meisaku era caratterizzato da cura minuziosa dei dettagli e qualità grafica superiore rispetto agli anime coevi. Erano sopratutto basati sulla letteratura occidentale per ragazzi. L’intenzione era dichiaratamente educativa. Oltre ad istruire gli spettatori nipponici su paesaggi, architetture, usi e costumi occidentali, offriva loro una profonda analisi psicologica dei protagonisti. Come nei romanzi, i protagonisti erano spesso orfani. I personaggi dovevano infatti affrontare prove difficilissime che consentivano loro di acquisire le competenze necessarie per diventare adulti.

L’Apemaia, 1980-
Album per la raccolta di 400 figurine

Il successo del World Masterpiece Theater

Nel corso degli anni Ottanta e prima metà degli anni Novanta, l’Italia contribuisce al successo dei cartoni animati del World Masterpiece Theater. I cartoni animati giapponesi compirono, infatti, una vera e propria rivoluzione estetica e narrativa che ha influenzato generazioni di bambini, oggi trentenni e quarantenni. Il progetto si conclude ufficialmente il 23 marzo 1997 per essere poi solo temporaneamente recuperato negli anni Duemila. È il caso delle anime tra cui Sorridi, piccola Anna (2009), basato sul romanzo prequel che descrive i primi undici anni di vita di Anna Shirley.

Marco, 1982

I Cartoni in mostra

Nel percorso espositivo si potranno incontrare Heidi, creato da Isao Takahata e Hayao Miyazaki nel 1974. E poi Marco. Dagli Appennini alle Ande (1976), tratto dal libro Cuore. Non manca Anna dai capelli rossi (1979) e Tom story (1980) tratto da Le avventure di Tom Sawyer. In mostra anche Flo, la piccola Robinson (1981), Lucy-May (1982), Là sui monti con Annette (1983). Dal 1986 al 1993 la veste grafica degli anime subisce una trasformazione. I colori si fanno, infatti, più vivaci e intensi. È il caso di Pollyanna (1986), in Una per tutte, tutte per una (1987), trasposizione animata del romanzo Piccole Donne e Peter Pan (1989).

Remi, 1979

Da non perdere

Nonostante non facciano parte ufficialmente del ciclo denominato World Masterpiece Theater, molti altri cartoni animati condividevano le tematiche tratte da romanzi per ragazzi occidentali.Tra questi, alcuni prodotti della Nippon Animation non esplicitamente inseriti nel progetto WMT. Si tratta di cartoni come L’ape Maia (1975) Il libro della giungla (1989). Ma anche cartoni animati di stile Meisaku di altre case produttrici. Il primo fra tutti Remi – Le sue avventure (1977).

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