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Attenzione, il tradimento emozionale è più insidioso di quello fisico

Sette segnali per capire se c’è qualcosa che non va, dal calo di attenzione a quello sessuale…

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Forse non si è giunti ancora a separarsi, a cercare un altro letto, un’altra sistemazione. Si pranza insieme tutti i giorni, come se niente fosse. Ma il pensiero resta fisso sull’altro o sull’altra. Magari anche quando si torna a casa la sera tardi. Si arriva anche chiacchierare online, o telefonicamente, per ore. Ma, come definire tali scappatelle emotive? Attenzione però, perché una cosa è certa: sono diventate più frequenti degli stessi tradimenti fisici. Questo è il parere di Kristin Salaky, espresso al Business Insider.

Per parlare di infedeltà emotiva si è fatto tesoro di alcuni indizi chiave, individuati da due terapeuti matrimoniali e familiari come Meyers, autrice di “Chatting or Cheating“ e Michele Weiner-Davis, autrice di “Healing From Infidelity“. Proprio Weiner-Davis, di fronte all’atteggiamento di alcune persone che non si ritengono traditori, ha affermato che è cosa molto facile passare dall’infedeltà emotiva a una relazione fisica. Quanti e quali sono i segnali? Se ne contano sette. Eccoli.

Calo dell’attenzione e del sesso tra i primi segnali di “tradimento emozionale”

Il primo parla di una comunicazione facile con l’altra persona più che con il proprio partner. Però c’è da sottolineare che i discorsi di intrattenimento sono diversi. Con il partner vengono discussi spesso i problemi, sicuramente poco attraenti, riguardanti i figli e la finanza. Il secondo prende in considerazione l’attrazione sessuale che induce a convincersi di una maggiore intesa con l’altro invece che col partner

Un terzo segnale parla della riservatezza usata circa la comunicazione con l’altra persona. Il tacere, per esempio, sul tempo trascorso insieme. O il nascondere il cellulare al proprio partner. Magari se sopraggiunto all’improvviso, mentre si sta messaggiando con l’altra persona. Secondo Meyers, un grave campanello d’allarme.

Quarto punto. Può allertare anche l’attribuire lo stesso valore a entrambi gli interessati, cioè al partner come all’altro. D’altronde se accresce il valore dell’”amico”, consequenzialmente, diminuisce quello del partner. La speranza di felicità, così, viene riposta nei confronti del nuovo arrivato. Spesso ritenuto migliore dello stesso partner.

Un altro segnale? La presenza di una particolare distrazione, stretta conseguenza della presenza di un pensiero costante nei confronti dell’altro. Il sesto avvertimento è rappresentato dal razionalizzare nella propria mente il rapporto con l’altra persona. C’è chi racconta di essere solo amici, chi sostiene che, non facendo sesso, si tratta di un flirt innocente. C’è addirittura chi parla esclusivamente di rapporto professionale. “Attenzione, tutte bugie”, sottolinea Meyers, che servono a giustificare il comportamento assunto.

Come ultimo segnale si deve pensare al volersi difendere a tutti i costi, allorché il partner richieda una risposta chiarificatrice. Guai se si insiste nella difensiva. In tal caso è doveroso fare un passo indietro. Se si fa ancora in tempo.

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