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Sesso, qual è la durata media del rapporto?

Un recente studio stima una variazione da 33 secondi a 44 minuti

durata media del rapporto sessuale
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La durata media del rapporto sessuale? È una delle domande più difficile a cui rispondere. Il sesso è una delle questioni più soggettive. E per quanto molti maschietti vantino tempi da record, la scienza ha cercato un di classificare un tempo medio.

Durata media del rapporto: la ricerca

5,4 minuti: sarebbe questa la durata media del rapporto sessuale. Per individuarla i ricercatori dell’Università di Utrecht, nei Paesi Bassi, hanno “monitorato” 500 coppie provenienti da tutto il mondo. O meglio: le coppie hanno tenuto un timer vicino al comodino, stoppandolo a piacere ultimato. Verrebbe da chiedersi se tale misurazione abbia influito o meno sulle prestazioni. La psicologia è importante, soprattutto durante il sesso. E sarebbero in tanti a rifiutarsi di essere cronometrati sotto le lenzuola.

Tuttavia, lo studio ha appurato che la “linea temporale della passione” va da 33 secondi a 44 minuti. E la durata media del rapporto sessuale è proprio 5,4 minuti. Non si tratta della classica “sveltina”, ma del tempo necessario all’eiaculazione. Tanta comprensione per chi arriva al piacere in 33 secondi, ma tanta ammirazione per chi ci impiega 44 minuti. La ricerca “cronometrata” si è svolta ininterrottamente per quattro settimane.

È dunque chiaro che la quantità di tempo “normale” è in quei minuti: né troppo, né troppo poco. Ma ci sono anche risultati secondari interessanti. C’erano anche dei risultati secondari interessanti. Ad esempio, l’uso del preservativo non sembra influenzare il tempo. E neanche la presenza o meno di circoncisione.

Inoltre non c’erano differenze in base alla provenienza geografica delle coppie. Tranne che in un caso: i turchi. In questo caso le tempistiche sono significativamente più brevi (3,7 minuti). Altra scoperta sorprendente è che più la coppia è anziana, più il sesso è breve. La dimostrazione che l’esperienza non sempre porta a risultati “maggiori”.

Eiaculazione precoce: la risposta è nei geni

Non solo durata media del rapporto sessuale, ma anche l’eterno problema dell’eiaculazione precoce. A prescindere dalle recenti scoperte secondo cui basterebbe uno spray a curarla, l’Università di Utrecht spiega da cosa è causata.

L’eiaculazione precoce è una questione di genetica. O meglio: esiste un gene che garantisce la produzione di un certo ormone (serotonina) che assicura la giusta durata del rapporto. Chi ha la variante sbagliata eiacula due volte più rapidamente di chi non ce l’ha. La presenza di questa variante avrebbe però i suoi vantaggi. Essendo più “rapidi”la vittoria si otterrebbe con i riflessi pronti. Utili per sport, lavori di precisione e vita quotidiana.

La ricerca, pubblicata sul Journal of Sexual Medicine, è stata condotta su 200 olandesi, 89 dei quali lamentavano una cosiddetta eiaculazione precoce primaria. Soffrivano infatti di questo disturbo fin dal primo rapporto sessuale. Alle loro partner abituali è stato allora chiesto di “cronometrare” per un mese di fila, durante il rapporto sessuale, il tempo impiegato prima di arrivare all’eiaculazione.

I ricercatori, guidati da Marcel Waldinger dell’Università di Utrecht, hanno poi confrontato i dati con quelli di uomini che invece non soffrivano di questo problema. Risultato: gli uomini con eiaculazione precoce mostravano una bassa attività della serotonina nell’area cerebrale. Dunque i segnali nervosi non venivano trasmessi al cervello nella maniera giusta.

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